Staff del sindaco, in Consiglio Comunale interrogazione di Argentina Severini

Dopo le svariate defezioni allo staff del sindaco, l’ultima delle quali da parte di Marcello Ginevri, mi sono incuriosita ed ho cercato di capire qualcosa di più su questo famoso Staff-Laboratorio delle idee, battezzato nel settembre 2009 attraverso una conferenza stampa nella sala Vivarini, nel cuore del Palazzo.
Per dovere di cronaca, lo staff è uno strumento previsto dall’art. 90 del Tuel a sostegno dell’attività del sindaco di cui molti comuni si servono e che trovano risposta in adeguati provvedimenti amministrativi risultanti agli atti.
Il sospetto che qualcosa ad Osimo non quadrasse è venuto in parte dalle modalità con cui alcuni si sono dimessi, ossia attraverso un sms. Ma ci si può dimettere da un incarico ufficiale con un sms? Il fatto è che non esiste alcun incarico ufficiale per i vari componenti dello staff che praticamente sono come degli amici al bar che dovrebbero suggerire delle idee al sindaco.
Lasciamo perdere se queste idee sono state partorite o meno, a questo punto conta veramente poco: del nucleo iniziale, ossia Alberto Cartuccia, Franco Brunetti, Monica Bordoni, Marcello Ginevri, Antonio Scarponi, Serenella Pieroni, Andrea Teodori nessuno agli atti risulta essere componente di alcunché, tranne che il consigliere Dino Latini il quale nello stesso periodo riceveva una delega consiliare ad omnia che lo avrebbe reso capo-staff. Ma capo di che cosa, se lo staff non esiste? E soprattutto cosa c’entrano le deleghe consiliari del consigliere Latini con lo staff? Le deleghe consiliari si riferiscono a quanto previsto dallo Statuto Comunale, mentre lo Staff a quanto previsto dal Tuel all’art. 90.
Allora il dubbio sorge spontaneo: non è per caso che tutto questo giro serviva per poter ricavare un posto di tutto rispetto al consigliere Latini, all’epoca non ancora consigliere regionale? Il posto in effetti gli è stato trovato nella Sala Grande del Comune, nella prima stanza sulla sinistra in cui campeggia un bel cartello con su scritto “Dino Latini coordinatore staff”, a mio avviso in modo del tutto scorretto, visto che Latini è un consigliere delegato, a capo di nessuno staff.
Ritengo che il sindaco debba dare delle risposte rispetto a tali modalità con cui sembra non tener in alcun conto le regole base dell’attività amministrativa, secondo cui ad ogni azione dovrebbe corrispondere il necessario atto di determinazione, decreto o deliberazione. Se intende farsi aiutare da degli amici, facendosi suggerire delle idee, non serve e soprattutto non è opportuno utilizzare le sedi istituzionali per farcelo sapere. Sono cose sue private e tali dovrebbero restare.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-11-2011 alle 15:10 sul giornale del 23 novembre 2011 - 783 letture
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