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La Best disponibile a ritirare la procedura di mobilità. I sindacati: 'La proprietà deve pagare per il suo comportamento vile' (video)

assemblea dei dipendenti best| 3' di lettura 11/11/2011 -

Tornano a sperare i dipendenti della Best dopo il maxivertice in Regione di giovedì pomeriggio. Nel corso di un’assemblea organizzata che si è svolta di fronte ai cancelli dello stabilimento i sindacati hanno infatti annunciato che l’azienda avrebbe concordato il ritiro della procedura di mobilità, anche se resta di fatto impossibile il rispristino delle condizioni lavorative precedenti al 2 novembre.
 



Un incontro fiume, quello di giovedì sera, iniziato alle 16 e terminato alle 21.30. E che ha di fatto portato al blocco della mobilità, anche se le soluzioni alternative restano ancora tutte da vagliare. Se ne riparlerà lunedì 14 a Confindustria, quando inizierà la nuova trattativa sindacale. Nella giornata di venerdì, invece, una delegazione di cinque dipendenti è partita alla volta di Pesaro per sottoporre il caso Best all’attenzione del segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni.

Tiepida la reazione dei sindacati. Rossella Marinucci della Fiom Macerata specifica che “le trattative sono state condizionate dal comportamento dell’azienda” e che “qualsiasi evoluzione di questa vicenda non potrà mai cancellare di un millimetro il comportamento infame tenuto dalla proprietà”. Prima dell’incontro, poi, i sindacati hanno spiegato all’assessore regionale Marco Lucchetti il caso dei bilanci della Unit Motori.

“Nel bilancio 2010 si ribadisce ancora una volta che lo stabilimento della Polonia era in forte perdita in quanto aspettava lavorazioni dall’Italia”, dice la Marinucci. E la situazione sembra preoccupante anche per lo stabilimento di Cerreto d’Esi, dove i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione per due settimane. “Siamo solo all’inizio, di strada da fare ne abbiamo davanti tanta – chiude la delegata Fiom – e per tutti i 75 giorni di trattativa non ci muoveremo di qua. Il presidio continuerà al di là di quelli che saranno gli sviluppi o le soluzioni che ci verranno prospettate”.

Diversi i punti concordati con l’azienda nel corso del vertice di giovedì. Anzitutto il ritiro della procedura di mobilità, “presupposto – chiarisce Rocco Gravina della Fim-Cisl – per qualsiasi accordo successiva. Il nostro obbiettivo era comunque un altro: riaprire lo stabilimento di Montefano-Osimo, e riportare qui il lavoro. E’ stata una trattativa dura e pesante, ma andava fatta”.

Questi, in sostanza, gli impegni presi dal gruppo Best e che verranno discussi lunedì in Confindustria:

1) Riqualificazione del sito di Montefano-Osimo per consentire il massimo utilizzo delle maestranze. Sarà questa, probabilmente, la partita che coinvolgerà direttamente la Regione, le due Province ed i Comuni. Ma i sindacati hanno chiesto anche all’azienda di fare la propria parte.

2) Massimo utilizzo degli ammortizzatori sociali, in particolare della cassa integrazione straordinaria. Per aumentare la copertura è stato chiesto alla proprietà di trasformare i contratti part time in full time.

3) La parte di salario non coperta dagli ammortizzatori sociali verrà integrata dall’azienda stessa, anche se non è ancora stato deciso l’ammontare del contributo.

4) La proprietà dovrà farsi carico dei costi legati alla formazione professionale dei dipendenti che potrebbero essere ricollocati in altre aziende del territorio.

5) L’azienda dovrà garantire ai dipendenti i regolari stipendi previsti dal contratto anche durante i 75 giorni di trattative.

Il sindaco Simoncini ha invece garantito ai dipendenti osimani l’azzeramento delle tariffe per asili nido e scuolabus. Alla vicenda si sta anche interessando Michele Santoro: una troupe del nuovo programma “Servizio Pubblico” era infatti presente stamattina davanti ai cancelli della Best per riprendere l’assemblea indetta dai sindacati.