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Confindustria: gli industriali lanciano l'allarme sulla crisi del credito, 13° a rischio

Confindustria Ancona 3' di lettura 03/11/2011 -

"Da giugno scorso tutto è stato nuovamente rimesso in discussione - esordisce Giuseppe Casali, Presidente di Confindustria Ancona - e le problematiche che stanno emergendo nei rapporti tra imprese ed Istituti di credito non possono lasciare indifferente nessuno. Il rischio è la paralisi definitiva dell'economia nella nostra provincia.



Prima la crisi di fiducia dei mercati, poi quella che si è diffusa tra gli Istituti di credito hanno determinato una vera e propria ondata di pessimismo generale che sta permeando tutti, bloccando di fatto l'economia e gli investimenti. Per il sistema bancario diventa sempre più difficile ottenere liquidità sul mercato e questo si ripercuote in modo molto preoccupante anche sul sistema imprenditoriale della nostra provincia. La giornata di martedì 1 novembre credo che si commenti da sola! Lo spread nel mercato secondario è andato ben oltre i 600 punti. Questo significa che il costo del denaro, laddove circoli, potrebbe schizzare al 7,8%.

Da questa situazione di grande volatilità deriva che tutte le banche sono talmente prudenti nell’erogazione del credito - linee agli investimenti e chirografari - che mutui e leasing sono quasi impossibili da ottenere per le aziende associate. Il costo dei finanziamenti concessi è sempre più elevato, oserei dire quasi raddoppiato nel giro di pochissimi mesi. Per alcuni settori, edilizia su tutti, l’erogazione del credito è praticamente ferma e si verificano spesso revoche dei fidi."

Continua il Presidente Casali nella disamina del momento, dopo essersi confrontato con alcune aziende associate. “Gli istituti hanno quasi interrotto l’erogazione dei finanziamenti, e sarà così fino a fine dell’anno. Alcuni nostri colleghi si sono sentiti dire di non richiedere finanziamenti fino alla fine dell'anno e conseguentemente niente finanziamento per la prossima scadenza dell’acconto sulle tasse e per le tredicesime intendono limitare il finanziamento a soli 20.000 euro per impresa.

Se così sarà, si tratterà di una vera presa in giro: questi importi per le nostre imprese sono insufficienti. I pochi istituti con liquidità si rendono disponibili a finanziare le tredicesime ma con tassi di interesse molto elevati. Ma vorrei essere chiaro: il problema è comune a tutte le banche, nessuna esclusa. Questo è quello che ci dicono i nostri colleghi imprenditori.”

È un vero e proprio appello quello che il Presidente Casali rivolge al mondo bancario ed istituzionale locale: "ad aprile avevamo proposto di lavorare tutti insieme per il bene dello sviluppo economico-sociale locale. La sensazione che abbiamo è che l'approccio ai problemi sia quello di sempre, privilegiando l'individualismo a fronte di una visione di breve periodo, facendo venir meno soluzioni di medio-lungo periodo che potrebbero dare prospettiva alla comunità locale. Il momento attuale, invece, è molto preoccupante: tutto si sta fermando nuovamente. Per questo chiediamo al sistema finanziario di fare ogni sforzo possibile in questa fase per sostenere chi ha voglia di fare, chi ha progetti, chi ha pianificato investimenti. Diversamente, le aziende non potranno fare altro che difendersi, sperando di svalicare questo nuovo momento di estrema complessità."

Nel breve comunque è auspicabile che gli istituti riconsiderino la loro posizione circa il finanziamento come gli scorsi anni sia per l’anticipo delle tasse che per il pagamento delle tredicesime.


   

da Confindustria Ancona




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-11-2011 alle 19:28 sul giornale del 04 novembre 2011 - 500 letture

In questo articolo si parla di economia, Confindustria Ancona

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