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Costi della politica, il Pdl di Osimo sulle società partecipate: 'Utilizzate soltanto per soddisfare esigenze personali degli amministratori'

2' di lettura 02/11/2011 -

La GEOS ha chiuso i bilanci degli ultimi anni con disavanzi notevoli (nel 2008 disavanzo di 258mila euro, nel 2009 disavanzo di 40mila euro). Basta un avanzo irrisorio di 2mila euro nel 2010 a far decidere il CdA di aumentare i propri stipendi (Presidente e consiglieri). Davvero singolare!



Con la manovra finanziaria del 2010, il Governo Berlusconi ha ritenuto necessario e non più rinviabile un taglio alle spese pubbliche e quindi anche agli stipendi dei politici imponendo una riduzione di almeno il 10% dei loro compensi (vedi D.L. 78/2010). Alla faccia della tanto sbandierata riduzione effettuata dall’amministrazione Simoncini, che ha riempito pagine e pagine di giornali (vi invitiamo a leggere quanto dichiarato dall’Assessore Giacchetti nel mese di giungo 2010 sempre in occasione di compensi Geos)!

Permetteteci di dire che tale “operazione” è davvero vergognosa! Alla faccia della riduzione dei costi della politica, siamo di fronte alla casta delle liste civiche! Non ci riferiamo solo all’aumento del compenso del presidente, ma anche e soprattutto dei consiglieri. Da 100 euro si passa a 200 euro a seduta! Compenso raddoppiato!!! Ma come può essere giustificato un tale aumento?

Inoltre, se è vero che il compenso sia del presidente che dei consiglieri va calcolato in percentuale alla indennità spettante al Sindaco, come si giustifica il compenso di 200 euro a seduta di un consigliere Geos, tenuto conto che il compenso di un consigliere comunale è di circa 30 euro a seduta?

La risposta appare fin troppo scontata, ma degna di essere data. La geos, come pure tutte le altre società partecipate, non viene utilizzata per rendere più efficienti ed economici i servizi pubblici dell’ente locale (basti solo pensare che per il verde pubblico si fa ricorso all’aiuto degli anziani!), bensì per soddisfare esigenze personali di amministratori spesso scelti non per meriti professionali ma per appartenenza a questa o quella “sensibilità” politica (qualcuno l’ha definiti “i trombati dalla politica”) oltre che per perseguire scopi di tipo occupazionale. Principi questi estranei alle regole di economicità e buona amministrazione!

In 5 anni la gestione delle società partecipate osimane è costata ai cittadini più di 30milioni di euro, con tutto quello che può comportare un simile volume di affari! Ora siamo curiosi di sapere come faranno le Liste Civiche Simoncini-Latini, quando dal 2012 tali società non potranno più essere “gestite” dal Comune!


   

da PDL Osimo




Questo è un articolo pubblicato il 02-11-2011 alle 13:57 sul giornale del 03 novembre 2011 - 608 letture

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