Nuoto: Team Osimo Nuoto, la parola al coach Santi

Dopo aver intervistato Cinzia Mazzieri, vice presidente della società sportiva A.S.D. Osimo Nuoto, e l’allenatore Marco Mancini, responsabile dei settori natatori agonistici Ragazzi, Juniores, Cadetti e Seniores, questa settimana poniamo alcune domande ad Andrea Santi, che già dallo scorso anno si occupa delle giovanili Esordienti B ed Esordienti A.
Andrea, parliamo di questi 2 settori giovanili, non tutti conoscono le categorie del nuoto. Dunque, le categorie sono divise per età. L’ingresso nel mondo del preagonismo avviene col settore Propaganda con i bimbi più piccoli, mentre già con gli Esordienti B si parla di agonismo vero e proprio. I ragazzini hanno fra gli 8 e i 10 anni. Dagli Esordienti B si arriva agli Esordienti A prima di approdare al gruppo dei “grandi”. Parliamo dei settori Esordienti B e A. Come già detto, questi sono veri e propri gruppi agonistici, e si inizia ad allenarsi in vista delle gare federali, dei vari meeting e dei campionati regionali. Gli impegni e i carichi fisici sono però sempre proporzionali all’età. E’ importante che il gruppo sia affiatato e che i ragazzini abbiano piacere di venire in piscina. Normalmente quando un ragazzino arriva agli Esordienti quindi frequenta la piscina da diversi anni, e dunque conosce e apprezza l’ambiente.
E’ a quest’età non è eccessivo fare tanti sacrifici? Tutti gli sport, a livello agonistico, richiedano sforzi e sudore…però ripagano in soddisfazione, educazione e forma fisica. E’ vero che magari nel nuoto certi sacrifici vengono richiesti prima che in altri sport: i 4-5 allenamenti settimanali, i chilometri macinati in vasca…però così si forma il gruppo, e la forza del gruppo è molto più grande di quanto si possa pensare, anche in uno sport individuale come il nuoto. Questi giovani atleti passano insieme tanto tempo tutti i pomeriggi, condividendo esperienze importanti: dall’ansia prima delle gare alla felicità per aver migliorato i propri tempi, dalla fatica durante gli allenamenti al riposo finale, dalle cene alle uscite per i meeting…in questo modo si creano forti legami e amicizie che durano anni e anni. Bisogna dire che anche l’allenatore deve essere bravo a trovare sempre nuovi stimoli e motivazioni giuste per la fascia d’età con cui ha a che fare.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-09-2011 alle 16:14 sul giornale del 22 settembre 2011 - 861 letture
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