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Severini: casta e legittimi compensi, stiamo attenti a non sparare nel mucchio

4' di lettura 12/09/2011 -

Mi sento anch’io chiamata in causa dalla richiesta di Buccelli per la costituzione di un fondo di solidarietà per i meno abbienti osimani. Vale la pena sottolineare come la sua richiesta metta insieme situazioni molto, ma molto diverse tra loro, ossia presidenti di partecipate e assessori da una parte e consiglieri comunali dall’altra. I primi sono nominati e molto ben retribuiti; i secondi sono dei “poveracci” che nell’esercizio delle loro funzioni non fanno altro che rimetterci.



La sottoscritta ad esempio percepisce come netto all’anno circa 400 euro a cui vanno sottratti il contributo al partito e tutte le spese relative alle multe, ai parcheggi per la sosta durante i consigli e le commissioni, fogli e cartucce per stampare tutti i documenti necessari allo svolgimento dei lavori. Non sarò certo io, quindi, a farmi incastrare in questa battaglia contro il politico “cattivo” che toglie ingiustamente ai poveri per il proprio compenso. Esso è talmente basso che ci si può tranquillamente rinunciare, rimanendo “poveri” come si era prima. L’importante è che, se effettivamente si dovesse decidere di costituire un fondo di solidarietà da inserire a bilancio, venga data la possibilità di scaricare la somma sulla denuncia dei redditi, come per qualsiasi altra donazione, anche perché a quel punto qualsiasi politico-donatore potrebbe decidere di destinare il proprio fondo a favore dei bambini del Darfur che forse ne hanno anche più bisogno, anche se non gli danno il voto.

Tuttavia credo che la questione meriti un approfondimento di spessore più elevato.
1)Non si può fare politica così semplicisticamente, limitandosi a fare solidarietà, perché per fare questo non serve neanche candidarsi e rivestire ruoli pubblici. Non si può valutare un politico semplicemente dal fatto che accolga tali richieste o provocazioni. Piuttosto avrebbe senso valutare e conseguentemente “premiare” o meno i consiglieri in base al concreto lavoro consiliare, ossia considerando le effettive votazioni fatte in aula (per il gettone basta dire “presente” o partecipare ad una sola votazione), alle interrogazioni, mozioni, interpellanze e anche agli interventi; mentre gli assessori e i cda potrebbero essere premiati in base agli effettivi risultati raggiunti. Non credo infatti che sia giusto chiedere di azzerare i compensi dei presidenti delle partecipate o degli enti, visto che essi si assumono responsabilità elevatissime, gestendo a volte anche milioni di euro. Il problema è piuttosto la selezione, il modo in cui queste persone vengono scelte. Ognuno di noi sarebbe ben felice di contribuire ad adeguati compensi verso figure preparate, indipendenti, capaci di gestire al meglio i beni e i servizi pubblici. Purtroppo invece ci ritroviamo a contribuire e pagare per personaggi che occupano posti solo per una ricompensa elettorale. La vera piaga è questa, non le cifre legittime ed adeguate alle responsabilità.

2)La richiesta di Buccelli sembra infine quella della volpe che, dopo aver chiesto insistentemente per mesi un incarico (modulando la sua azione politica in base alla possibilità o meno di averlo) senza mai specificare che sarebbe stato a titolo gratuito, e dopo non averlo ricevuto, si mette a fare il fustigatore della presunta casta sparando nel mucchio, compresi quelli che si spaccano per niente e neanche si lamentano. Ripeto, per quanto mi riguarda, ci metto e ci rimetto poco a dare la mia disponibilità a fare questo gesto, che non vorrei però fosse solo propagandistico e necessario a tenersi buoni gli elettori e le accuse degli avversari politici. Non è questo quello che mi interessa. Per di più c’è il rischio che a forza di tirare con tutto questo odio verso i politici tout court si vadano a demotivare proprio i migliori, ovvero coloro che concepiscono realmente la politica come servizio e si sentono continuamente delegittimati nel loro ruolo e nei loro diritti, anche economici. Perché, ripeto, se tutto l’impegno profuso si deve ridurre a fare una beneficienza di 300 euro, non serve certo dedicarsi anima e corpo ad un impegno di tipo ideale-politico.

A quel punto basterebbe fare un versamento in banca per la felicità e la comodità di tutti. Credo che la politica sia qualcosa di più e che meriti una maggiore tensione propositiva, la quale scaturisca da una visione chiara della società che si vorrebbe costruire, e che si concretizzi in una serie di proposte realmente capaci di cambiare la città ed il mondo in cui si vive.


da Argentina Severini
Partito Democratico




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-09-2011 alle 21:25 sul giornale del 13 settembre 2011 - 634 letture

In questo articolo si parla di politica, partito democratico, argentina severini

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