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Pirani: 'Compagni in Regione e anticomunisti al paesello'

Cuba 3' di lettura 11/07/2011 -

Più si ha modo di girare il mondo, più ci si accorge di quante cose simili esistono laddove mai avresti immaginato. E sarà un po' il caldo torrido di questi giorni, sarà un po' la voglia di vacanza che pervade tutti noi, ma è una sensazione bellissima percorrere via Cristoforo Colombo e scoprire dietro una curva un angolo caraibico che subito ti riporta alla stupenda isola di Cuba.



Vero, niente palme ne banane, niente caffè o spiagge bianchissime, ma c'è quell'aria demodé, quasi "antiga" che è propria dell'isola castrista. Quel 6x3 che ciclicamente ruota ora denigrando qualcuno, ora promuovendo qualcosa d'altro, ricorda tanto i manifesti rivoluzionari di Fidel ed Ernesto che troneggiano lungo tutte le strade. Sono passati oltre 40 anni dalla cacciata di Batista, ma ancora a Cuba imperano enormi cartelloni con gli slogan rivoluzionari che hanno fatto sognare milioni di giovani. Hasta la victoria siempre, viva la rivoluciones, venceremos, patria o muerte, americanos los cretinos etc. All'ombra di quei manifesti del regime ci sono persone che neanche li leggono più ed a loro non credono, e che tutti i giorni vivono e combattono per risolvere problemi reali e di libertà, o, molto più semplicemente, per arrivare al giorno dopo. All'ombra del nostro cartellone passano tutti i giorni migliaia di persone che vanno a lavorare, che devono, anche loro, affrontare problemi non di ideologie, ma di quotidianità. Problemi comuni ma veri. Questa è l'allarmante analogia che mi sento di evidenziare. Un pericoloso distacco dalla realtà di chi amministra, intento a demonizzare chi non condivide e non attento, invece, alle mutanti esigenze della nostra società.

I tempi stanno cambiando molto più velocemente di come chi amministra riesce a fare, al punto che gli stessi non riescono più ad essere di riferimento progettuale per la società civile che, invece, ed è questa la buona notizia, riesce ad essere propositiva ed a non farsi ingannare dalle strumentalizzazioni che vengono fatte dei propri disagi. Ma ritorniamo alla situazione casalinga... Una comunicazione che è figlia della mancanza di una propria identità ed emula lo stile propagandistico sudamericano prendendosela con i "comunisti". Ma come con i comunisti? Ma se l'Api, di cui Latini è rappresentante regionale, con i comunisti ci vota e ci mangia insieme? Non è l'Api che organizza con la Regione, di sinistra, e con le Liste Civiche osimane, conferenze, incontri e perfino sfilate con tanto di bandiere? Forse è stata una mutazione genetica ad aver modificato l'essenza dei compagni "de nualtri" divenuti brutti e cattivi... Boh? Una cosa però è certa... Conviene, visti i tempi che corrono, continuare a tenere i piedi in 2 staffe ed essere quindi compagni in Regione e anticomunisti al paesello. Cosi tutti sono accontentati!

E poi se due gambe non dovessero bastare, c'è sempre la possibilità, non pensate male, della terza gamba, ovvero del terzo polo. Mica male come strategia... La coerenza ne esce maluccio ma l'importante, come ho sentito dire tante, troppe volte, è esserci e rimanerci. Vedremo quello che succederà... Io ho la sensazione che i tempi sono maturi per un bel passo avanti, ma nel frattempo godiamoci questo angolo caraibico nostrano in attesa della prossima patetica carnevalata. Hai visto mai (come si dice ad Osimo) che tocca al Brasile la prossima puntata... E' proprio vero che siamo gente di mondo noi osimani... HastaSiempre.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-07-2011 alle 17:55 sul giornale del 12 luglio 2011 - 2148 letture

In questo articolo si parla di politica, osimo, francesco pirani

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