Manifesti, Severini: 'Uno dei tanti simboli di un metodo politico in fase discendente'

2' di lettura 11/07/2011 -

L’ex vicesindaco Pirani paragona i mega manifesti firmati Liste Civiche a quelli che campeggiano lungo le strade de L’Avana. Associazione certamente suggestiva.

Io mi limito a parlare della nostra dimensione comunale-provinciale-regionale e probabilmente nazionale: dove si è visto mai un gruppo politico che grossolanamente appiccica manifesti 6x3 per farsi gloria di un voto consiliare e attaccare l’opposizione che si è opposta o per insultare a destra e manca? Sfido chiunque a trovare simili circostanze. Neanche il PdL nazionale riesce a cadere tanto in basso con la sua protervia, mentre le Liste Civiche ci hanno abituato a questi scenari cittadini, riuscendo quasi a farceli sembrare normali, quando in realtà sono il frutto di una cultura politica demagogica, prepotente ed invasiva, che vuole persuadere gli elettori a suon di slogan urlati.

Non vale neanche la pena soffermarsi sui contenuti che sono inconsistenti e rivolti soltanto a se stessi, visto che ormai quei manifesti sono uno dei tanti simboli di un ciclo e di un metodo politico in piena fase discendente, lenta ma inesorabile. Gli errori invece sono sempre lì e non sfuggono mai alla mano del civico scrivano: così nel vuoto più totale del messaggio si inciampa in un si, orfano del suo accento e soprattutto in una frase del tutto zoppa dal punto di vista sintattico, infatti scrivono: “Noi abbiamo detto si alla ristrutturazione dell’Asilo Nido di San Biagio e la sua trasformazione in scuola materna”. E’ difficile fare errori in una frase di tre righe, ma loro ci riescono sempre, con grande vergogna della città tutta, che non meriterebbe di essere continuamente schiaffeggiata e umiliata da cotanto analfabetismo civile e culturale.