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Quercetti torna alla carica: 'Aumento rc auto? Una manovra evitabile'

maurizio quercetti 3' di lettura 29/06/2011 -

Non si placano le polemiche dopo l’addio di Maurizio Quercetti, messo alla porta dalla presidente Casagrande. L’ex assessore provinciale torna alla carica sull’aumento dell’aliquota per la rc auto e lancia un messaggio a Rifondazione Comunista.
 



“La situazione, dal punto di vista personale, non è delle più piacevoli. Sono già tornato al mio lavoro, alle mie abitudini, la politica è anche questo. Non ho rancori, ma già ad aprile il mio rapporto con la Casagrande si era compromesso, quando dissi a Spacca che sulla Fincantieri servivano più fatti che parole”. Non è uno sfogo, quello dell’ex assessore Quercetti, ma la delusione per la fine dell’avventura politica in Provincia è palpabile. Tanto che al suo “sostituto” Mario Novelli augura buona fortuna, anche se “non lo invidio, perché dovrà affrontare materie molto complesse”.

Ma il pomo della discordia, il nodo ancora non sciolto, è quello relativo all’aumento dell’aliquota per la rc auto. Un provvedimento duramente contestato da Quercetti (che votò “no” in Giunta) e dagli esponenti di Rifondazione che hanno deciso di sostenerlo in polemica contro la dirigenza del partito. “Si tratta di un balzello, in 15 anni l’imposta per la rc auto è aumentata del 180% - dice Quercetti – Per il 2011 l’aumento sarà del 3%, un problema in più per le tasche dei cittadini. E si registra un aumento del fenomeno dell’evasione”.

Per questo l’ex assessore parla di “una manovra che poteva essere evitata”. Perché, ricorda Quercetti, “ad oggi sono pochissime le Province che hanno deciso di applicare questo rincaro, ed anche le parti sindacali, non avvisate, hanno espresso una forte contrarietà”. C’è però la posizione della Giunta, che si è schierata compatta a favore dell’aumento per finanziarie gli investimenti per le scuole. “In realtà – dice Quercetti – sarebbe bastato il rispetto degli impegni assunti dal Comune di Ancona nel 2009 per far fronte alle spese di adeguamento. E il 2011 poteva essere l’anno giusto per un atto di coraggio da parte della Provincia, per sforare il patto di stabilità e tagliare sui costi della politica, anziché gravare sulle tasche dei cittadini”. Per questo l’ala di Rifondazione che si riconosce nelle posizioni di Quercetti ha deciso di proporre una petizione popolare per chiedere alla Provincia di abrogare il provvedimento, che se approvato dal Consiglio di oggi entrerà in vigore ad agosto.

Il problema non è però soltanto di natura istituzionale. Il ritorno alle urne nella prossima primavera lascia intendere che siano già iniziate le grandi manovre per la campagna elettorale. Ne è convinto Fabrizio Petrolati, consigliere provinciale e sgeretario del circolo di Rifondazione di Senigallia: “La Casagrande si è data la zappa sui piedi. Deve fare i conti con i generali del suo partito, e mostrarsi disponibile ai diktat di Ucchielli e Spacca. Credo che questo la dica lunga sulla sua autonomia”. Sulla nomina di Mario Novelli interviene invece Roberto Lampa, segretario comunale osimano di Rifondazione: “Non ci sentiamo rappresentati da lui. Ci saremmo aspettati un confronto con il Comune di Osimo, ente capofila della Valmusone, ma non abbiamo ricevuto nessuna chiamata”.










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