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Severini: 'Il senso delle parole'

3' di lettura 27/06/2011 -

Dopo due anni di Sala Gialla ho capito benissimo come e quanto ogni affermazione, anche scritta, possa essere snaturata, aggredita, maltrattata ed essere presentata nella forma esattamente opposta a quella iniziale.



Basti una riflessione che ci porta per un attimo fuori da Osimo. I bilanci, che dovrebbero essere i documenti più esatti ed incontrovertibili, perché basati su cifre, diventano l’elemento più flessibile che esista: è sufficiente ricordare il caso di Milano in cui la Moratti parlava di utili per 48 milioni di euro, mentre il suo successore Pisapia in questi giorni ha denunciato un buco di 186 milioni. Chi ha ragione? Se li sentissimo in consiglio ognuno tirerebbe i numeri dalla sua parte, eppure si tratta dello stesso bilancio e non di due bilanci diversi. Ma se si possono dare interpretazioni tanto distanti su dei numeri, figuriamoci con quanta facilità può essere alterato il senso delle parole. Basta avere il giusto pelo sullo stomaco, il necessario bisogno di difendere le proprie tesi divorando quelle degli altri, precipitandole nel baratro dell’irrealtà. Il sindaco in consiglio non fa che citare i miei scritti: l’ultima volta ha avuto la delicatezza di definirli roba da “rabbrividire”, ma soprattutto ha iniziato a sostenere che io sarei contraria ai contributi alle società sportive ed alle associazioni culturali, così aprioristicamente. Non è vero. E’ falso.

E lo dico perché il mio pensiero espresso già per iscritto, non è quello che ha voluto far intendere il sindaco, non è quello che ha subìto il filtro dell’interpretazione degli oppositori politici. Sono contraria ai contributi last minute, quelli fatti “a pioggia tramite delibere di giunta e successive determine dirigenziali che non passano in consiglio” grazie a variazioni in corso d’opera o ad altri artifizi burocratici. Simoncini deve trovare anche solo una riga scritta o un’affermazione in consiglio in cui io dichiari di essere contro le società sportive, le associazioni culturali e contro i contributi equi e ben distribuiti e programmati. Ma non mi stupirei se riuscisse comunque a farmi dire cose che non ho detto, scritto e tantomeno pensato. Intanto rientra tra i miei obblighi quello di verificare che i contributi siano stati distribuiti sin qui equamente.

E intanto cerco di continuare a camminare con le mie idee, forte delle nuove consapevolezze maturate e cresciute grazie a questi due anni di vita consiliare: la politica vive di straordinari slanci, ma anche di maleodoranti giochetti retorici e linguistici attraverso cui si autoalimenta e si rigenera. L’importante allora è resistere, insozzandosi talvolta, andando in apnea talaltra, ma soprattutto cercando di camminare il più alla larga possibile dai guadi delle parole mortificate e percorrendo gli stretti sentieri della Veridicità… Non certo della Verità, che nessuno sta a scomodare, e che vive in sentieri ben più elevati, su cui nessuno di noi avrebbe mai la fortuna o l’ardire di passeggiare.


   

da Argentina Severini
Partito Democratico




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-06-2011 alle 18:22 sul giornale del 28 giugno 2011 - 718 letture

In questo articolo si parla di politica, partito democratico, argentina severini

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