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Il Vice Sindaco Pirani si dimette, la lettera

Francesco Pirani 7' di lettura 31/05/2011 -

Di seguito la lettera integrale di dimissione di Francesco Pirani, Vice Sindaco e assessore con delega al turismo, attività produttive e commercio.



Caro Stefano,
con la presente intendo rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Vice Sindaco e assessore con delega al turismo, attività produttive e commercio.
Le ragioni che mi spingono a questa decisione derivano da motivazioni politiche e personali che cercherò, di seguito, di sintetizzare.
Ho iniziato la mia esperienza in questo settore 15 anni fà, credendo ad un modo di far politica che potesse modificare un sistema obsoleto e perverso che imperava; un modo di far politica che dava possibilità di espressione a idee e persone.
Sono passati 15 anni! E quel modo di far politica è diventato a sua volta vecchio ed inadeguato nei riguardi di una società che si è modificata velocemente. Anzi, è diventato a sua volta perverso, perché non aprendosi a confronti con la realtà che mutava, e svanito l’entusiasmo iniziale, ha cercato di radicarsi con posizioni di chiusura, diventando ancor peggio del sistema che inizialmente si era proposto di combattere.
La freschezza che le liste civiche avevano, si è persa!
Io avevo creduto in questo programma, ai suoi ideatori ed ai suoi realizzatori, ed al coinvolgimento che permetteva, ma poi, il meccanismo, per i motivi che ho espresso sopra, si è alterato.
Dall’ascolto si è passati alla chiusura dell’arroganza, dalla vivacità alla staticità, dalla fiducia e dall’entusiasmo delle novità alla paura di ogni minimo cambiamento; il tutto per mantenere in essere situazioni che Qualcuno ritiene debbano rimanere in eterno.
Un bell’imbarazzo per un idealista come me!
Mille volte mi sono chiesto cosa fare e ho reputato fosse opportuno richiamare l’attenzione di tutti i componenti delle liste civiche, a tutti i livelli, sulle problematiche del movimento e sulla necessità di cambiare, mantenendo il programma di riferimento, questo si, ma modificandone l’attuazione.
Di fronte alle mie istanze, alle mie proposte, alle mie esortazioni, ai miei consigli, al mio impegno, ho trovato solo chiusure.
Ma perché questo muro?
Ti ho sostenuto nella tua campagna elettorale, nonostante potessi essere io il candidato al tuo posto (e tu sai, caro Stefano, a cosa mi sto riferendo). Potevo incazzarmi, defilarmi o denigrarti, ed invece ti ho promosso facendo più riunioni, per tuo conto, di chiunque altro, ed ho portato il mio contributo in termini di risultato elettorale.
Tu mi hai manifestato la tua “fiducia” conferendomi la carica di Vicesindaco e due deleghe, turismo e attività produttive-commercio.
Con questo incarico ho iniziato a lavorare per te e per questa amministrazione.
Ma cosa ho notato quasi immediatamente?
Le mie proposte sono state accolte con freddezza e quasi con timore.
Ma timore di cosa?
Perché c’erano dei dubbi sulla validità dell’iniziativa o perché demarcavano un cambiamento che oscurava il passato?
Vogliamo ricordare il primo Natale?
Evidenziato dalla stampa nazionale in modo positivo ed originale, ma da te vissuto quasi come un problema nonostante, per la prima volta, Osimo si caratterizzasse per un qualcosa di nuovo e diverso e vedesse la collaborazione costruttiva dei commercianti del centro, anche, con l’acquisto da parte loro, di addobbi e luminarie.
E quale era la tua preoccupazione?
“Francè, l’albero è troppo alto…”
Ma fammi il piacere Stefano… Pensiamo alle cose serie. E non ho avuto neppure la soddisfazione di poter dire di aver speso di meno (lavorandoci io personalmente ed insieme a tanti amici per tante notti) perché qualcun altro si offendeva.
E choccolando? Una iniziativa a costo zero e che ha riempito Osimo e che hai definito come? Una mezza festa.
E vogliamo parlare di tutti gli intoppi, critiche, rinvii, perplessità e commenti poco lusinghieri che hai riservato a: Hortus, la pasta dei Senza Testa, l’albergo diffuso, l’apertura di una nuova grotta, Halloween dei senza testa, il calendario della programmazione primavera-estate, la macchinetta per la distribuzione della pasta… Non pretendevo che tu mi dicessi bravo ma addirittura criticarli tutti no!
Ed i tavoli di confronto che riguardavano le mie competenze dai quali mi tenevi lontano per presenziarvi tu, e su questo d’accordo, accompagnato da colleghi con altre deleghe?
Se ci saranno orecchie che vorranno ascoltare avrò modo di spiegare tutto più dettagliatamente. A te non devo spiegare nulla, perché sai di cosa sto parlando.
Passiamo ora al ruolo di Vicesindaco.
Tu mi hai detto che dovevo essere il tuo rappresentante e uomo di fiducia in tutti gli aspetti della vita amministrativa. Ma come sarei riuscito a farlo se sono stato tenuto all’oscuro di tutto? Perché non mi hai mai parlato delle problematiche più scottanti e delle scelte da compiere (spesso, probabilmente, indotte da altri)? Non è facile nè bello sostenerle e condividerle quando le si ignorano del tutto e quando, francamente, sono insostenibili. Dovevo essere , è vero, il tuo uomo di fiducia, ma non un suddito.
E forse, a volte, anche un punto di vista divergente poteva essere un contributo.
Quante sciocchezze abbiamo detto a proposito di scuole, cinema, parcheggi, contributi e sgravi alle imprese, secondo mercato settimanale e altre ancora, alimentando soltanto polemiche, dissapori e malcontento.
A questo mi riferisco quando dico che è da modificare il modo di far politica.
Meno chiacchiere e più concretezza.
Ed hai avuto anche la sfacciataggine di dirmi che dovevo essere più presente in Comune.
Sicuramente fra i miei attuali e passati colleghi sono stato quello più presente a Palazzo ed alle riunioni settimanali del movimento. Ti ricordi quando eri tu assessore? Quante ore stavi in Comune a settimana? E se poi qualcuno voleva incontrarti nella sede del movimento doveva chiedere a “Chi l’ha visto”.
In queste ultime settimane mi sono anche chiesto:”ma cosa vado a fare in Comune se vengo a sapere da terzi di iniziative che riguardano le mie deleghe, affidate, a cose fatte, a persone che neanche c’entrano con l’amministrazione?”
Quando poi, in tua assenza, svolgo il mio ruolo di Vicesindaco ricevendo un comitato di cittadini e, mediando le tensioni, ne raccolgo semplicemente le istanze, vengo richiamato.
Questo fa parte della fiducia che tu chiedi?
Ti sei incazzato per una cena a casa mia con amici di maggioranza e mi hai fatto pesare alcuni contatti con altre forze politiche. Le stesse che stai utilizzando tu ora. Io l’ho fatto per trovare sostegno ad un disagio indotto dal continuo boicottaggio sul mio operato, ma tu dove pensi di andare con “1 virgola”?
Ci vuole coraggio innanzitutto. Quel coraggio che non avete e non avrete mai più. Ancora mi rinfacciate di aver deciso di correre da soli prima le provinciali e poi le comunali.
Sappiate che se oggi ancora ci siete, è anche grazie a quella scelta, di cui sono fermamente convinto ed orgoglioso.
Ora chiudo, ma avrei molto, molto, molto altro da aggiungere e lo farò.
Mi sono stufato Stefano. Ho dato molto e sono soddisfatto e sereno del mio operato; un operato limpido, scevro da compromessi, senza attaccamento alla poltrona, senza parenti o amici da aiutare e senza conti da pagare.
Un operato che mi ha anche permesso di conoscere e lavorare con tante persone fantastiche dell’amministrazione comunale e delle società partecipate. Validissime professionalità e rapporti interpersonali che rimarranno. E’ questo che conta ed a loro va il mio più caro saluto.
Ho l’unico rammarico che, solo a volerlo, si sarebbe potuto fare molto di più e meglio.
Torno al mio lavoro, ai miei tanti interessi, ai miei affetti che in questi anni ho un po’ trascurato.
Per il mio futuro politico si vedrà. Non me l’ha ordinato il medico.
Chissà…


   

da Francesco Pirani
vicesindaco di Osimo




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-05-2011 alle 22:24 sul giornale del 01 giugno 2011 - 2222 letture

In questo articolo si parla di attualità, osimo, francesco pirani

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