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L.U.P.O.: 'Sosteniamo la Freedom Flotilla nel ricordo di Vittorio'

3' di lettura 16/04/2011 -

Una tremendo lutto ha colpito il movimento di solidarietà con la Palestina, gli amici ed i familiari di Vittorio Arrigoni, tutti noi che con lui abbiamo collaborato e non riusciamo a farci una ragione del barbaro assassinio perpetrato dai suoi carcerieri, sedicenti esponenti di un gruppo salafita in conflitto con il governo di Hamas; questa tragedia rende ancor più urgente sostenere la 2° freedom flotilla, il drappello di imbarcazioni che cercherà ancora una volta di rompere l’assedio israeliano alla popolazione di Gaza.



Questa è stata ed è anche la lotta di Vittorio, di chi si è speso da anni per portare il volontariato e la solidarietà in quell’enorme prigione a cielo aperto dove sono rinchiusi circa 1.200.000 palestinesi dei quali ha testimoniato i massacri subiti, in un diario quotidiano, durante il criminale attacco sionista denominato “piombo fuso”. E’ stata la lotta dei pacifisti turchi trucidati dagli incursori israeliani sulla Mavi Marmara per bloccare la precedente flotta ed è stata quella di Stefano Chiarini, il giornalista del Manifesto scomparso lo scorso anno, anche lui appassionato amico e testimone della causa palestinese, al cui ricordo sarà intestata la nave italiana. La partenza si avvicina nel pieno di una campagna di minacce da parte del governo e dei gruppi di pressione israeliani per scoraggiare i partecipanti ed intimare agli altri governi di non lasciar salpare sulle navi i propri cittadini, campagna che ha visto prontamente comprensivi Berlusconi e Frattini, con esternazioni irresponsabili che possono esser prese dai criminali sionisti come un via libera ad un ennesimo uso della forza contro i manifestanti.

Inoltre lo scenario in cui si sta realizzando questo secondo tentativo è certamente complicato dall’ennesima guerra che l’Italia e la Nato stanno portando ad un paese islamico, mentre lo straziante epilogo del sequestro di Vittorio Arrigoni aggiunge dubbi ed apprensioni in un quadro per niente chiaro, viste precedenti provocazioni di cui si è mostrato maestro il Mossad. Lo scontro scatenato nell’agosto scorso dai gruppi salafiti sunniti che annunciarono provocatoriamente la fondazione di un califfato a Gaza in contrapposizione ad un Hamas, secondo loro troppo secolarizzato e soprattutto troppo legato all’Iran sciita, portò all’arresto di militanti e leader che però non sembrano avere collegamenti con la misconosciuta sigla che ha avanzato la richiesta di liberarli. Inoltre in questo periodo venivano avanzate da più parti della società civile palestinese richieste di riconciliazione nazionale per superare lo scontro interno alla resistenza, al limite della guerra civile, con lo stesso Vittorio che si era fatto latore di queste istanze, portandole anche all’esterno di Gaza; ovviamente i gruppi interessati ad esasperare le rivalità confessionali e la stessa Israele avevano ogni interesse a boicottare questo tentativo e l’assassinio del volontario dell’International Solidariety Movement favorisce chi soffia sul fuoco.

Ma la sua morte e la sofferenza che ci lascia non faranno che aumentare la determinazione degli attivisti della flotta della libertà e l’appoggio che tutti gli uomini liberi e gli amici del popolo palestinese devono tributare a questo tentativo; intanto dobbiamo far sentire tutta la nostra pressione sulle autorità italiane perché la smettano di blandire Israele e si adoperino immediatamente per garantire transito ed agibilità alle nostre imbarcazioni…in memoria ed in onore di Vittorio.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-04-2011 alle 18:49 sul giornale del 18 aprile 2011 - 865 letture

In questo articolo si parla di politica, osimo, l.u.p.o., vittorio arrigoni

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