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Festa di Santa Barbara, Osimo accoglie i vigili del fuoco

festa s. barbara 5' di lettura 02/12/2010 -

Il discorso del comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Ancona, Claudio Manzella.



Signor Prefetto, Signor Sindaco, Signor Direttore Regionale, gentili Autorità, gentili ospiti, grazie a nome di tutti i Vigili del Fuoco della Provincia di Ancona per essere qui con noi ad onorare Santa Barbara. L’anno che sta per concludersi è stato un anno difficile per il Corpo Nazionale, alle prese con la riduzione delle risorse per la complessa situazione finanziaria del Paese a causa di una delle più acute crisi economiche mondiali. I Vigili del Fuoco nonostante ciò hanno proseguito con abnegazione, ad assistere le popolazioni duramente colpite dal sisma del 6 aprile 2009; assicurando risposte tecniche in provincia a ben 7760 chiamate di soccorso. Il Dispositivo di Soccorso del Comando Provinciale ha anche migliorato la propria performance sul fronte degli incendi di bosco, grazie al consolidato modello di coordinamento delle forze antincendio della regione Marche; infatti le solide sinergie con Dipartimento della Protezione Civile Regionale ed il CFS hanno determinato azioni efficaci con una riduzione del 50% degli interventi su incendi di bosco dei Vigili del Fuoco in provincia rispetto all'anno 2009, con limitate estensioni delle aree bruciate.

Ma il 2010 è stato anche caratterizzato da 65 visite ispettive su scuole, complessi sanitari e centri commerciali, strutture lavorative a forte impatto sociale da tutelare con particolare attenzione, attività fortemente voluta dal Signor Ministro dell’Interno. La sola attività ispettiva non basta; ma quale può essere il valore aggiunto, da parte di coloro che tutelano la sicurezza pubblica, per corrispondere agli ambienti di lavoro e conseguentemente ai lavoratori maggiore sicurezza? Iniziative e comportamenti efficaci al contrasto e riduzione dei rischi nei luoghi di lavoro sono risposte adeguate, queste come possono essere raggiunte? I concetti sociologici di rischio, pericolo e sicurezza aprono al binomio rischio/pericolo, piuttosto che al binomio rischio/sicurezza, e ci inducono contrastare la causa più importante degli incidenti, il fattore umano, secondo un diverso approccio. Le campagne di prevenzione che utilizzano il termine “sicurezza” non apportano significativi benefici, in quanto proporre una prospettiva di sicurezza significa non osservare gli altri danni possibili visti da altri osservatori, perché ogni persona è un osservatore e come tale da significati diversi alle azioni che si presta a compiere. Se le procedure di “sicurezza” permettono di proteggere il lavoratore da possibili danni specifici e prevedibili, la promozione del concetto di sicurezza non rende completamente consapevoli le persone verso altri danni non specifici, non previsti.

Non è più utile promuovere il concetto di rischio, di selezione dei rischi e conseguentemente attivare le motivazioni del lavoratore per autoproteggersi? La maggioranza degli interventi di prevenzione degli incidenti sul lavoro e che riguardano il fattore umano, sono rivolti a produrre maggiore informazione; ma chi fa informazione da per scontato un presupposto: “più il lavoratore è informato più è sicuro”. Numerose ricerche hanno dimostrato che tale presupposto non è veritiero. Infatti l’informazione ha un effetto neutro sulle scelte del lavoratore. Si prenda per esempio l’impiego del casco nei cantieri; tutti sono informati della necessità di utilizzo di tale protezione, tuttavia la scelta di usare il casco non è molto diffusa. Le ricerche sui rischi relativi hanno appurato che coloro che affrontano i possibili danni in attività rischiose nella maggioranza dei casi non interpretano le loro azioni come rischiose, ma piuttosto come pericolose. Questo significa che tali soggetti osservano come esterne (non dipendenti da loro) le cause di eventuali danni, e quindi ritengono di non poter far nulla riguardo al possibile danno, non considerando l'autoprotezione. In questi casi la struttura comunicativa (e/o psicologica) del “NON A ME” non viene scalfita dall’informazione. Tutto questo comporta delle importanti ripercussioni sull'informazione: coloro che subiscono un incidente, nella maggior parte dei casi, non hanno affrontato consapevolmente il rischio, perché l’informazione viene processata dal soggetto attraverso le strutture comunicative e/o psicologiche (es. NON A ME; SE CAPITA, CAPITA; IL DESTINO/LA FORTUNA).

Talvolta i rischi percepiti sono diversi da quelli proposti dalle campagne d’informazione sulla sicurezza; viene percepito il rischio di sanzione e non quello di danno fisico. Ad esempio il ragazzo, alla guida ubriaco, fa la strada dei campi per evitare i carabinieri, in questo caso la legislazione rende socialmente visibile un rischio, la sanzione, a scapito di un altro, l'incidente. L'informazione e la formazione dei lavoratori dovranno essere attuate privilegiando strutture comunicative rischiogene differenti rispetto alle attuali, che consentano il cambiamento di prospettiva da un’osservazione di pericolo/sicurezza ad un osservazione di rischio, affinché il lavoratore sentendosi a rischio tenda ad autoproteggersi. Al termine di queste specialistiche dissertazioni utili per futuri confronti con tutte le istituzioni che a vario titolo si occupano di prevenire i rischi sui luoghi di lavoro ed alle quali daremo il nostro miglior contributo, consentitemi di spronare i Vigili del Fuoco, nella loro trasformazione e nel rinnovamento, con un concreto pensiero di un famoso educatore del 900, Laurence Peter. “Gran parte del progresso nella qualità della vita è il risultato dell'opera di individui impegnati a fare ciascuno il proprio dovere con abilità e coscienza. Molte scontentezze personali, nonché tanti difetti dei prodotti e dei servizi, sono la conseguenza del tenere lo sguardo fisso in alto, allo scalino superiore, invece che dritto davanti a sé, al lavoro che si sta facendo”. Nel sentirmi onorato nell’essere stato scelto dall’Amministrazione del Ministero dell’Interno per dirigere i Vigili del Fuoco della Provincia di Ancona, ringrazio tutti i presenti per aver dato lustro alla nostra festa.


   

da Comando Provinciale Vigili del fuoco - Ancona






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-12-2010 alle 17:09 sul giornale del 03 dicembre 2010 - 953 letture

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