Loreto: la marchigianità espressiva di Piangerelli, inaugurata la mostra

Inaugurata la mostra dell’artista loretano Piangerelli. Sarà aperta fino al 17 ottobre. Presentata sabato 25 settembre con grande successo e in grande stile, nella Sala Consiliare del Comune di Loreto, di fronte ad un folto pubblico, la mostra “M-arkè-tipi, e altre cose leggere e vaganti” .
Inaugurata la mostra dell’artista loretano. Sarà aperta fino al 17 ottobre. Presentata sabato 25 settembre con grande successo e in grande stile, nella Sala Consiliare del Comune di Loreto, di fronte ad un folto pubblico, la mostra “M-arkè-tipi, e altre cose leggere e vaganti” . Si tratta di una raccolta antologica in un volume monografico delle Opere dal 1958 al 2010 dell’artista loretano Piero Piangerelli, che quest’anno, tra l’altro, ha tagliato il doppio traguardo dei 70 anni e dei 50 di attività nell’arte. Da non perdere assolutamente la mostra che sarà aperta e visitabile fino al 17 ottobre dalle ore 10 alle 12,30 e 17-20 (chiuso il lunedì) in due diverse location per capire l’evoluzione artistica di Piangerelli. La prima nella sala dell’ex anagrafe(sotto il Comune), con le opere di esordio; la seconda nella sala espositiva dentro il Bastione Sangallo con le ultime opere in ordine di tempo in cui, a nostro avviso, il maestro lauretano dà il meglio di sé e in cui si sente l’influsso di altri artisti del Novecento, come Pablo Picasso, Salvador Dalì e Osvaldo Licini. Piangerelli ha rielaborato il tutto con la sua particolare sensibilità e”marchigianità”.
Appunto la chiave della “marchigianità” di Piangerelli è stata sottolineata durante la conferenza stampa di presentazione dal critico d’arte Stefano Papetti. “C’è un tono più intimo e accostante in tutti gli artisti che nei secoli hanno eseguito le loro opere nelle Marche e per le Marche”, ha detto Papetti. Qui è più sviluppata la capacità interiore non di mostrarsi, ma di svelarsi. La via marchigiana, l’ “animus marchigiano” che in letteratura fa capo a Leopardi e nella pittura a Licini, viene ereditata e rielaborata in maniera originale da Piangerelli, attraverso i paesaggi, le atmosfere, i caratteri, i simboli”. Il critico d’arte Lucio Del Gobbo ha evidenziato invece”l’originalità,la bizzaria nelle opere di Piangerelli”. “La caratteristica è il divertimento-ha detto Del Gobbo-che trapela nella giocosità. L’intendimento dell’artista è di convertire il linguaggio poetico nelle forme più elementari, nella materia minimale, negli archetipi, appunto. Le forme, il simbolismo, l’accostamento con l’alfabeto piceno sono la sua forza”.
Nel saluto, prima della consegna del volume e del taglio del nastro nelle due sale il sindaco vicario Paolo Niccoletti ha evidenziato come “Piangerelli stesso sia un “m-arché-tipo”di artista,schivo e universale,che è riuscito ad interpretare i propri sentimenti e ha avuto il coraggio di mettersi in gioco mostrandoli”. L’assessore regionale ed ex sindaco Pieroni invece ha ricordato “l’impegno profuso dall’ Amministrazione di cui è stato a capo e che è continuato con Niccoletti, per la realizzazione di questo importante evento culturale”. Ancilla Tombolini, per la Fondazione Carilo, ha posto invece l’accento “sull’aspetto umano di Piangerelli pittore,nella ricerca del bello e dell’armonia in tutte le sue espressioni artistiche”. Soddisfatta della serata l’assessore alla Cultura Maria Teresa Schiavoni . L’evento è stato realizzato con il contributo del Comune di Loreto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto e della Fondazione Opere Laiche e Casa Hermes e con il patrocinio della Regione Marche.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-09-2010 alle 12:57 sul giornale del 28 settembre 2010 - 1168 letture
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