Il Tg1 getta ombre sul futuro della fisarmonica: 'falso' replica Music Marche

Un servizio giornalistico del TG1 getta ombre funeste sul comparto. Paolo Picchio, presidente del Consorzio Music Marche, replica da Castelfidardo alle affermazioni di Amleto Dallapé, titolare dell’omonima azienda di Stradella (Pv), rilasciate nel corso di un servizio del TG1. Castelfidardo, patria dello strumento, dimostrerà la vitalità del settore con il Festival Internazionale della Fisarmonica che si terrà nella città marchigiana dal 5 al 10 ottobre.
La storia della fisarmonica continua e la sua tradizione è anzi più vitale che mai. Paolo Picchio presidente del Consorzio Music Marche replica da Castelfidardo (An), che della fisarmonica è patria e culla di origine, alle affermazioni errate e parziali di Amleto Dallapé, titolare assieme al fratello Fabio dell’omonima azienda di Stradella (Pv), rilasciate nel corso di un servizio del TG1 andato in onda lo scorso 14 settembre nella edizione delle 20.
L’intervista si apre con la deprimente descrizione della chiusura della fabbrica Dallapé: “L’ultima fisarmonica è pronta…” come se con la fine dei Dallapé nella città di Stradella non rimanga più nessun altro a produrre strumenti musicali. Amleto Dallapé al microfono lamenta che “il nostro cliente tipico è il grande esecutore, il grande professionista, questi purtroppo sono sempre più diminuiti e quindi la richiesta del nostro strumento è sempre andata scemando.” Gli artigiani della fisarmonica non ci sono più. “I giovani non vengono… è un lavoro che richiedeva molto amore e purtroppo pochi hanno ritenuto di poterlo continuare.”
"Noi vogliamo rettificare quanto emerso dal servizio del Tg1 e in particolar modo dalle parole di Amleto Dallapé – chiarisce Paolo Picchio – A Stradella non c’è solo l’azienda Dallapè. Inoltre è da oltre un trentennio che la filiera produttiva della cittadina in provincia di Pavia è incompleta. Le loro aziende infatti, e sempre più negli ultimi anni, acquistano dall’indotto iper specializzato di Castelfidardo prodotti finiti ai quali poi applicano il marchio locale di Stradella. Solo in questo modo Stradella e le sue fisarmoniche hanno continuato a esistere. Castelfidardo al contrario rimane un centro che sforna essenzialmente strumenti professionali e di altissima fascia (a Castelfidardo si è fatta molta innovazione sul prodotto, a differenza di Stradella…).
Di artigiani magari a Stradella non ce ne sono più e – come afferma Dallapé – i giovani non vogliono fare più questo lavoro. Grazie a Dio a Castelfidardo, con difficoltà, ma un ricambio generazionale c’è. Dallapé inoltre non può affermare che vi sia un calo di professionisti nell’esecuzione dello strumento: questo è un momento d’oro, tantissimi fisarmonicisti hanno sfondato nella musica “che conta” diversificando la propria abilità in tutti i generi dal jazz al folk e di conseguenza anche le richieste dello strumento di elevata qualità sono in assoluto aumento. La realtà che “vede” l’anziano signor Dallapè per fortuna è assolutamente parziale ed incompleta.
Dal 5 al 10 ottobre prossimo a Castelfidardo vi sarà il Festival Internazionale della Fisarmonica, una ottima occasione per poter vedere questo strumento ampiamente “sdoganato” nei più disparati generi musicali, molti giovani che suonano con entusiasmo fisarmoniche acustiche (e non elettroniche) e, soprattutto, una cittadina viva e dinamica che tiene alto nel mondo il prestigio di una produzione artigianale verace, non vivendo – a differenza di qualcun altro – di ricordi e di rimpianti.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-09-2010 alle 15:27 sul giornale del 17 settembre 2010 - 2973 letture
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