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Simoncini: 'I ricavati del fotovoltaico ricadono anche sui padroni dei campi'

2' di lettura 02/09/2010 -

Difficile comprendere che se un agricoltore affitta il terreno ad una società di capitali che ivi istalla un impianto fotovoltaico questi ne ricavi un canone di locazione ben più remunerativo del reddito ritraibile dall’utilizzo agricolo nella stessa superficie?



L’ultimo articolo della capogruppo PD Androni pone un serio interrogativo. Già, perché prendendo spunto dall’elenco di richiedenti l’autorizzazione all’istallazione su terreni agricoli di impianti fotovoltaici fornitole dall'amministrazione comunale in risposta ad una delle tante interrogazioni, si addentra in un tale sofisma per cui... visto che alcune domande non sono state avanzate direttamente da agricoltori, a questa categoria non ne vada alcun beneficio, ma si tratti della solita speculazione dell’amministrazione Latini&Simoncini. Ed ecco l'interrogativo.

Difficile comprendere che se un agricoltore affitta il terreno ad una società di capitali che ivi istalla un impianto fotovoltaico questi ne ricavi un canone di locazione ben più remunerativo del reddito ritraibile dall’utilizzo agricolo nella stessa superficie? Ma proprio dall'elenco pubblicato a corredo della Andreoni si noti un fatto: le domande di impianti superiori a 200 KW in tutto il territorio comunale, escludendo quello sul parcheggio del Palabaldinelli - che non può dirsi certo un terreno agricolo - ammonta ad un numero assolutamente modesto di richieste; meno di venti. Per la nostra signora del no, tutto serve da spunto per dirne peste e corna dell’amministrazione comunale e del consigliere Dino Latini, i cui benefici dell’attività politico amministrativa in consiglio regionale a pochi mesi dall’insediamento, sono già ben noti a molti osimani e non solo, oltre che all’amministrazione comunale e provinciale. Resta il fatto che fino a pochi mesi or sono Paola Andreoni era, a parole, per la green economy, ora di fatto vuole limitare l’utilizzo di energie rinnovabili. Non s’arrampichi sugli specchi, per favore. In conclusione. Se proprio la Regione Marche ha legiferato per dare nuove regole che limitano la potenza degli impianti non sottoposti a V.I.A. è del tutto evidente come non occorra più alcun regolamento comunale che vada nello stesso senso, dato che il Comune si deve conformare a regolamenti e norme sovraordinate.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-09-2010 alle 16:08 sul giornale del 03 settembre 2010 - 1830 letture

In questo articolo si parla di ambiente, regione marche, fotovoltaico, politica, paola andreoni, stefano simoncini, dino latini

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