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Marcia Perugia – Assisi, la L.U.P.O. vicina a chi parteciperà

marcia per la pace 2009 macerata 4' di lettura 10/05/2010 - Lotta di Unità Proletaria esprime vicinanza e apprezzamento per i compagni e simpatizzanti che insieme a tanti cittadini di buona volontà parteciperanno alla marcia Perugia - Assisi; questa ricorrenza  riesce da anni a catalizzare le giuste aspirazioni alla pace  che tante persone comuni, associazioni laiche e religiose, forze politiche e sindacali manifestano nel concreto della loro pratica, nelle relazioni sociali e  nel ruolo pubblico.

Lotta di Unità Proletaria esprime vicinanza e apprezzamento per i compagni e simpatizzanti che insieme a tanti cittadini di buona volontà parteciperanno alla marcia Perugia - Assisi; questa ricorrenza riesce da anni a catalizzare le giuste aspirazioni alla pace che tante persone comuni, associazioni laiche e religiose, forze politiche e sindacali manifestano nel concreto della loro pratica, nelle relazioni sociali e nel ruolo pubblico. Non abbiamo mai aderito ufficialmente come organizzazione perché una certa ambiguità di fondo nelle parole d'ordine ha sempre permesso agli stessi fautori di guerre (ed ingiustizie causa di guerre) di parteciparvi e magari ottenere passerelle propagandistiche.La principale di queste ambiguità di Flavio Lotti ed amici consiste nell'aver sposato la formula generica ed insufficiente di "condanna della guerra e del terrorismo", non perché non vadano entrambi condannati ma perché questo luogo comune viene utilizzato per equiparare al terrorismo le legittime resistenze popolari alle invasioni delle potenze imperiali e neo-colonialiste, e mai utilizzato per condannare le operazioni terroristiche (come i massacri indiscriminati sulle popolazioni civili) delle potenze occupanti, tra le quali spicca il nostro stato.


Questa formula è anche espressione della volontà di non riconoscere l'altro e le sue ragioni, quindi allontana la speranza di pace che invece, come ci ha insegnato San Francesco, riconoscendo e trattando con i suoi fratelli contemporanei "nemici della cristianità", non può germogliare che dal dialogo senza preconcetti (e senza torsioni semantiche quali "guerre umanitarie, terrorismo, giusta forza ecc..") A maggior ragione risulta contraddittorio che tanti che si richiamano ai valori della Resistenza nel nostro paese sposino tali equivalenze per condannare le lotte di liberazione degli altri popoli; forse che il giudizio storico e morale sulla Resistenza al nazifascismo può cambiare per le pratiche sbrigative di molte cellule partigiane, o per via Rasella, per il triangolo rosso o le foibe? No, malgrado eccessi e crimini contro l'umanità riscontrabili in ogni guerra o in ogni pace ingiusta, la ragione ed il torto si misurano, secondo noi, sulle motivazioni che spingono interi popoli a combattere l'oppressione delle potenze dominanti e certamente chi opera in condizioni di disperata inferiorità tecnologica - militare non può combattere con il fucile in una mano e la convenzione di Ginevra nell'altra, visto che anche gli oppressori usano armi non convenzionali, fosforo, atomiche e rappresaglie indiscriminate sui civili.


Tuttavia comprendiamo la giusta aspirazione di tanti uomini e donne a farla finita con le guerre e la violenza che distrugge le vite e le coscienze di tanta umanità, aspirazione che è il vero motore di questa marcia, al di là delle manipolazioni dei tanti marpioni politici e vaticani che fanno parte integrante del blocco social-imperialista, quel blocco che ha tutto l'interesse a condannare guerra e terrorismo ben sapendo che la guerra imperialista garantisce i loro stessi privilegi ed il terrorismo, ossia la ostinata resistenza dei dannati della terra, li mette a rischio; per costoro l'anelito alla pace equivale ad un appello alla resa per chi si ribella all'ordine imperiale.Oggi anche le forze che genuinamente si muovono nell'orizzonte solidaristico cattolico devono prestare attenzione ai mutati rapporti di potere nella chiesa; con papa Ratzinger si sta perseguendo un tentativo di riavvicinamento al mondo protestante ed un contrastato dialogo con l'ebraismo, linea rigettata da molte influenti e potenti lobbies di queste religioni che hanno contribuito a montare lo scandalo della pedofilia, anche per paura di perdere le loro posizioni di rendita. Tale linea politica si traduce con una ostentata avversione per l'Islam ed un avallo alla missione democratica e civilizzatrice dell'occidente - a guida anglo-americana protestante con propaggine sionista - proprio quando i paesi del centro imperialista occidentale stanno perdendo la loro egemonia economica ed accentuando quella militare. Con queste gerarchie siamo alle benedizioni dei nostri eserciti di mercenari e ben lontani da papa Woitila, interessato invece alla ricomposizione dello scisma di oriente e molto attento alla condizione dei cristiani nei paesi musulmani, quel papa capace di invertire l'ordine teologico quando disse a Bush mentre invadeva l'Iraq "ne risponderete davanti agli uomini, alla storia e a Dio".


Buona marcia






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-05-2010 alle 21:48 sul giornale del 11 maggio 2010 - 685 letture

In questo articolo si parla di politica, osimo, l.u.p.o., marcia per la pace





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