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Pesaresi (Apindustria): \'I parchi commerciali sono un bene per la città\'

3' di lettura 08/02/2010 - Personalmente ho assistito alla nascita dell\'attuale Auchan quando era solo un\'idea in testa ad un grande imprenditore e mi sembrava un progetto avveniristico, oggi è quasi superato e sono trascorsi solo pochi anni. Questo tipo di attività di proporzioni enormi vanno controllate non i piccoli parchi commerciali cittadini che possono solo portare del bene alla città.

Ritengo che impedire l\'apertura di strutture di media dimensione come un Ipersimply e la sua galleria commerciale sia un grave errore, in quanto quelli che secondo il mio parere vanno tenuti sotto stretta osservazione sono i veri e propri parchi commerciali o centri commerciali di ben altre dimensioni.
E\' vero che ad Osimo come in altre città del territorio di Ancona sud e forse oltre non si sente il bisogno di centri commerciali in quanto la domanda è inferiore all\'attuale offerta ma è pur vero che un libero mercato subisce le sua naturali trasformazioni, chi ha lavorato meglio e in qualità resiste chi ha solo approfittato delle occasioni del momento, quando queste non ci sono più scompare!

Ad esempio, ad Osimo quante pizzerie al taglio ci sono? Quante realmente lavorano e si possono ritenere soddisfatte del proprio lavoro? E perchè noi consumatori andiamo in alcune e non in altre? E\' colpa dei parchi commerciali? Chi fa qualità vive chi non la fa scompare! Questa è la realtà.
Potrei portare altri esempi di altre tipologie di attività.
Al di là del fatto che ad Osimo deve essere realizzato un parco commerciale a cielo aperto e trasformare il centro della città nel salotto buono della città stessa e sarà sicuramente fatto! Nelle periferie della città deve nascere un commercio più organizzato, in aree idonee e ad alta rotazione, il problema è che oggi chi ha veramente grandi idee non sa dove realizzarle perchè esistono poche strutture idonee e posizionate nelle aree adeguate che garantiscano il successo.
In un momento di grande crisi e selezione del mercato bisogna puntare sulla qualità, sulla formazione, sull\'innovazione dell\'offerta, su proposte accattivanti, sul Made in Italy, se non addirittura sul Made in Marche, non basta prendere una partita I.v.a. e avviare un\'azienda, perchè se poteva andare bene per il passato oggi non funziona più e non è vero che vince il più grande e forte, vince chi ha le idee, chi è orientato al mercato e non al prodotto, chi sa produrre o vendere non ciò che sa produrre o vendere ma ciò che il mercato chiede.

Paradossalmente colui che è più grande oggi ha costi fissi di gestione tali e margini di contribuzione ridotti al lumicino che rischiano di non tenerlo più sul mercato, questo è il momento della piccola e micro impresa, ma quella organizzata e gestita da professionisti, anche perchè le istituzioni si sono accorte di loro e i prossimi anni vedranno importanti fondi che si riverseranno su di esse.
Bisognerà anche porsi la domanda, quali e quante attività commerciali di impulso taglierà fuori la strada di bordo? Quante di queste vivono grazie al fatto che davanti alle proprie attività vi è un alto passaggio veicolare che domani non ci sarà più? Queste potranno trovare nuova vita all\'interno di centri commerciali organizzati, sgomberando il traffico dalle principali arterie cittadine.
Personalmente ho assistito alla nascita dell\'attuale Auchan quando era solo un\'idea in testa ad un grande imprenditore e mi sembrava un progetto avveniristico, oggi è quasi superato e sono trascorsi solo pochi anni. Questo tipo di attività di proporzioni enormi vanno controllate non i piccoli parchi commerciali cittadini che possono solo portare del bene alla città.

Pesaresi Andrea

da Andrea Pesaresi
Apindustria Confapi
Consigliere Comunale Liste Civiche 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-02-2010 alle 18:13 sul giornale del 09 febbraio 2010 - 900 letture

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