Saraceni (Osimo Ambiente): \'Conoscevo quella quercia da 15 anni\'

Mo\' ve la racconto io, perchè la so
tutta. Conosco quella quercia (area \"Teatro degli
Aironi\"-Parcheggio dell\'aulaverde) da almeno 15 anni. Ho cercato di liberarne il
tronco dall\'edera (che aveva capito il suo declino vitale e ne stava accelerando
la fine come normalmente e correttamente capita in natura) più volte.
Ormai si sa. Fa più rumore una quercia che cade di
quanto ne faccia una foresta che cresce.
Leggo da \"Vivere Osimo\" la denuncia a largo raggio
del consigliere Pirani (Pdl) contro ladri-assassini di querce secolari,
\"ambientalisti\" distratti e Uffici comunali inadempienti. Oh perbacco!
Quasi farei un monumento all\'attento, appassionato, innamorato di querce
secolari. Il piedistallo non manca: quel che resta del tronco della quercia che
fu.
Mo\' ve la racconto io, perchè la so
tutta.
Conosco quella quercia (area \"Teatro degli
Aironi\"-Parcheggio dell\'aulaverde) da almeno 15 anni. Ho cercato di liberarne il
tronco dall\'edera (che aveva capito il suo declino vitale e ne stava accelerando
la fine come normalmente e correttamente capita in natura) più volte. Ci hanno
provato anche altri frequentatori abituali della zona. Invano. Moribonda da
anni, morta definitivamente almeno un anno fa. Diventata spada di Damocle molto,
troppo pericolosa. Già a settembre 2008 alcune persone interessate e
adeguatamente attrezzate mi hanno contattato per conoscere i percorsi da
seguire e i referenti istituzionali cui rivolgersi.
Il Corpo Forestale dello Stato ha rinviato la
competenza all\'Uff.Tecnico del Comune, il cui \"braccio\" sembra essere la
Geos-Maver. Mi sono interessato presso l\'Uff. Tecnico, il
sindaco di allora Latini, poi presso il nuovo assessore Antonelli perchè
quella quercia (come un\'altra in via Capanne, Aula R come Rifiuti, svuotata da
cerambici e calabroni e ormai moribonda) fosse messa in sicurezza e avviata
velocemente a \"degna sepoltura\". Parole e inchiostro al vento. Come al
vento son finite le mille parole e i litri d\'inchiostro sparsi nel corso degli
anni perchè delle querce presenti nel ns territorio si facesse censimento e ci
si prendesse puntuale, efficiente ed efficace cura prima che diventassero, una
dopo l\'altra, pericolo o legna da ardere. Figùrati se non c\'era altro di meglio
su cui spendere \"opera et impensa\"!
Infine qualcuno (non so chi) ha sentito il dovere
di telefonarmi per dire che, avuta la debita autorizzazione, stava procedendo
all\'abbattimento completo dell\'ex-quercia (già capitozzata almeno un mese
prima). Nulla da obiettare, per quanto mi riguarda. Era purtroppo l\'esito
obbligato e naturale, per quanto spiacevole.
Un appello, l\'ennesimo, ai cittadini che non
vogliono perdere la ricchezza incalcolabile che le querce rappresentano per il
paesaggio, l\'assetto idrogeologico, la qualità dell\'aria, gli
ecosistemi...perchè prendano coscienza viva e attiva e costringano le
istituzioni competenti (in tutt\'altre faccende affaccendate) a fare il loro
dovere prima che sia troppo tardi. La situazione è davvero drammatica: basta
dare uno sguardo ai tronchi avvolti da edere e/o vitalbe e alle estremità
apicali dei rami, piene di seccumi.
Ezio
Saraceni

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-02-2010 alle 19:58 sul giornale del 05 febbraio 2010 - 1747 letture
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