utenti online

Castelfidardo: banda malmena e deruba imprenditore 75enne nella sua casa

4' di lettura 11/08/2009 - \'Come mia abitudine, anche ieri avevo trascorso una serata con amici al bocciodromo. Poco prima dell\'una rientro, al momento di aprire la porta d\'ingresso sento qualcuno che mi prende alle spalle e mi spinge in avanti. Penso si tratti di uno scherzo. Poi mi trovo di fronte tre uomini, il volto travisato da calzamaglia, e una pistola puntata contro.\'

Una notte da dimenticare per l\'imprenditore fidardense Aroldo Pierdominici, aggredito e malmenato da una banda di tre malviventi. Lo aspettavano proprio sotto casa, in via Pastore 3, dove in un unico edificio trovano sede la sua azienda, l\'omonima ditta \"Pierdominici Aroldo\" che svolge attività di commercio di macchine utensili per la lavorazione del legno e del metallo, e al secondo piano l\'abitazione familiare. Una zona industriale, ricca di capannoni e scarsamente frequentata di notte. L\'imprenditore è ancora scosso dalla brutta esperienza ma racconta con vivezza di particolari quanto accadutogli: \'Come mia abitudine, anche ieri avevo trascorso una serata con amici al bocciodromo. Poco prima dell\'una rientro, al momento di aprire la porta d\'ingresso sento qualcuno che mi prende alle spalle e mi spinge in avanti. Penso si tratti di uno scherzo. Poi mi trovo di fronte tre uomini, il volto travisato da calzamaglia, e una pistola puntata contro.\'


Una pistola giocattolo in realtà, come verificheranno poi i Carabinieri, ma a cui era stato tolto il tappo rosso per far sembrare che fosse una vera arma. Pierdominici descrive gli aggressori: alti più di 1.80, età media tra i 25 e i 30 anni, ma non saprebbe definire le loro origini: \"Camuffavano il loro accento. Potrebbero essere stati tanto italiani, quanto stranieri. Usavano poche parole: \"Dove sono i soldi? Dov\'è la cassaforte?\", mi chiedevano. Io tengo i miei risparmi in banca per cui ho detto loro la verità: \"Non c\'è nessuna cassaforte\". A quella risposta scatta la violenza. Schiaffi di cui ancora l\'imprenditore mostra i lividi rossi all\'altezza del labbro superiore (\'Mi hanno afferrato la faccia come si fa con i cani per chiudere loro il muso\'), pugni violenti: un pestaggio brutale senza alcun riguardo nei confronti dell\'età dell\'uomo, settantacinquenne. Lo privano di cellulare, carta di credito, portafogli contenente circa 130 euro. \"Conoscevano i miei spostamenti, le mie abitudini. L\'ho capito da alcune frasi.\"


Poi lo trattengono al piano di sotto, mentre alcuni di loro salgono negli appartamenti. Urla la moglie Miriam, svegliata nel proprio letto dall\'irruzione: i banditi le intimano di non fare rumore, e che se starà buona non le faranno del male. Mettono tutto a soqquadro: cassetti, armadi, rovesciano quadri e orologi da parete, ma quello che cercano non c\'è; tornano dall\'imprenditore, lo trascinano ai piani superiori in una camera adiacente a quella dove si trova la moglie e lo legano per i piedi a un letto. Picchiano e continuano a chiedere della cassaforte. Minacciano l\'uomo di morte. \'Cosa vi devo dire? Non c\'è, uccidetemi allora.\' risponde Pierdominici, dimostrando grande sangue freddo. Le sue parole spengono una follia durata più di un\'ora. I banditi arraffano un televisore Lcd e un clarinetto di proprietà dell\'uomo, un bottino del valore di circa tremila euro, e fuggono via con una mercedes 320 rubata un mese fa a Numana. Pierdominici si libera da solo dai legacci e, superato il comprensibile momento di shock, denuncia l\'accaduto.


L\'auto dei banditi è stata quindi intercettata e inseguita da una pattuglia dei carabinieri del Norm a Villa Potenza di Macerata. All\'altezza della zona industriale di Fontenoce a Recanati la mercedes è uscita di strada e si è andata a schiantare contro un muro. I banditi sono fuggiti a piedi. Assieme all\'auto le forze dell\'ordine hanno recuperato anche la refurtiva, la pistola giocattolo, le calzamaglie e i guanti indossati dal terzetto, e in più arnesi da scasso. Le ricerche dei fuggiaschi proseguono, condotte in collaborazione dai Carabinieri di Osimo, Castelfidardo e Macerata.








Questo è un articolo pubblicato il 11-08-2009 alle 23:55 sul giornale del 12 agosto 2009 - 1419 letture

In questo articolo si parla di cronaca, carabinieri, michela sbaffo, castelfidardo





logoEV
logoEV