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Quercetti su tagli alla scuola: a rischio la qualità della scuola pubblica

quercetti 2' di lettura 24/07/2009 - Tagli alla scuola, l’assessore provinciale Quercetti: “A rischio la qualità della scuola pubblica, governo ascolti protesta dei precari”.

“In ogni paese civile, il sistema formativo statale è oggetto di investimenti da parte delle amministrazioni pubbliche, con l’obiettivo di perseguire livelli di eccellenza nella qualità della didattica e nella consapevolezza che questo costituisce una componente principale e imprescindibile alla crescita e allo sviluppo. Esattamente il contrario di quanto avviene in questo momento in Italia, dove migliaia di lavoratori della scuola, dopo aver subito per anni gli effetti negativi della precarizzazione del loro profilo professionale, grazie all’azione del Governo vedono oggi sempre più vicino il concretizzarsi dell’incubo licenziamento. È una situazione intollerabile che mette a rischio la qualità e la stessa esistenza della scuola pubblica statale e lede ogni principio di tutela del lavoro”. Così l’assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Ancona Maurizio Quercetti, sugli tagli di docenti e personale Ata della scuola pubblica annunciati dal Governo.



“I primi dati sugli organici scolastici – continua Quercetti – iniziano a evidenziare gli effetti dei tagli voluti dai ministri Gelmini e Tremonti con professori di ruolo che non trovano posto nelle scuole della loro provincia e la drastica riduzione dei posti fino ad oggi ricoperti da docenti precari. Basti pensare che solo nella provincia di Ancona sono oltre 750 i lavoratori precari che, tra docenti e personale Ata che in questi giorni, cessato il precedente rapporto di lavoro si sono iscritti alle liste di disoccupazione dei nostri Centri per l’impiego. Ben 306 a Jesi, 260 ad Ancona, 108 a Senigallia quasi altrettanti a Fabriano. Dati che parlano da soli e che, ad oggi, in assenza di precise garanzie di riassunzione fotografano perfettamente sia le difficoltà che investiranno il mondo della scuola nel suo complesso sia la drammatica condizione di chi si ritroverà improvvisamente senza occupazione. Una responsabilità immane per un Governo che, mentre ipoteca il futuro di questi lavoratori, mina quello delle giovani generazioni riportandoci decenni indietro proprio nel momento in cui, invece, l’investimento sulla formazione dei giovani rappresenta una delle principali chiavi per uscire dalla crisi”.



“Occorre – conclude - che il Governo ascolti la protesta dei precari della scuola che rischiano di essere licenziati per effetto dei tagli pari a 8 miliardi di euro alla scuola pubblica e servono rapidamente interventi concreti. Altrimenti c’e il rischio che tanta e nuova disoccupazione intellettuale si aggiunga alle liste già troppo lunghe in conseguenza della crisi”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-07-2009 alle 17:08 sul giornale del 24 luglio 2009 - 858 letture

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