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Swap: delegazione del Comune a Verona per fare punto della situazione

3' di lettura 01/10/2008 - L’Amministrazione si fa in conti in tasca e va a Verona per fare il punto della situazione sugli swap. Parallelamente all’accensione di mutui per una somma complessiva di 15mln€, il Comune ha stipulato un contratto di swap in due soluzioni prima nel 2001 con Cariverona, poi nel 2005 con Unicredit Banca: questo fa sì che in base all’andamento sul mercato dei tassi di interesse sui mutui accesi l’Ente guadagni (se scendono) o perda soldi (se salgono).

L’Amministrazione si fa in conti in tasca e va a Verona per fare il punto della situazione sugli swap. Parallelamente all’accensione di mutui per una somma complessiva di 15mln€, il Comune ha stipulato un contratto di swap in due soluzioni prima nel 2001 con Cariverona, poi nel 2005 con Unicredit Banca: questo fa sì che in base all’andamento sul mercato dei tassi di interesse sui mutui accesi l’Ente guadagni (se scendono) o perda soldi (se salgono).I venti di crisi che soffiano sullo scenario economico internazionale consigliano prudenza: da qui la volontà di operare un controllo rivolgendosi direttamente ai vertici della Cariverona-Unicredit. La delegazione a cui prenderanno parte Francesco Pirani, assessore al bilancio, e Alfio Camillucci, dirigente dipartimento finanze, partirà domani.

Già nel corso della passata estate il Comune aveva richiesto all’Unicredit un preventivo per conoscere il costo di un eventuale recesso dal contratto stipulato nel 2005, con scadenza nel 2018. “Tuttavia la cifra che ci è stata comunicata ci farebbe perdere l’avanzo che abbiamo accumulato nel tempo –spiega Francesco Pirani, assessore al Bilancio– e noi non vogliamo chiudere in passivo. Ora però, vista l’evoluzione dello scenario economico globale, è necessario un incontro con i responsabili bancari per fare il punto dell’attuale situazione, richiedere un nuovo preventivo di indennizzo e valutare il da farsi.” L’assessore è comunque ottimista. “Il contratto è a lunga scadenza, i tassi non possono crescere più di così e tante cose possono cambiare in dieci anni. La soluzione migliore potrebbe essere perciò lasciare per il momento le cose invariate.”


La decisione di recarsi a Verona è stata comunicata in Sala Gialla nella seduta di lunedì con il plauso del consigliere Claudia Domizio (UDC): “É una mossa opportuna tanto più perchè la presente amministrazione è in scadenza e non può permettersi di lasciare difficili eredità a chi verrà dopo di lei. Il mio invito personale è quello di valutare con oculatezza la situazione e chiudere il contratto nel momento in cui lo si possa fare a condizioni favorevoli.”


Il consigliere Paola Andreoni (PD) non nasconde la sua preoccupazione: “Il Comune appena aperte queste operazioni ha subito incassato dalla banca 700.000€; di questa somma però in base alle oscillazioni del mercato e nel giro di pochi anni la metà è andata persa e riconsegnata al mittente. Rimane perciò sì un avanzo, ma è minimo e non può far fronte all’indennizzo che deve essere pagato quando una delle due parti vuole chiudere il contratto, cifra che oscilla in base al mercato ma che fino a poco tempo fa era stimabile pressappoco 1mln€. Il collegio dei Revisori dei Conti ha chiesto da tempo di risolvere questa situazione così come da tempo il dirigente
Camillucci afferma di essere in contatto diretto con la banca, pronto a chiudere il contratto appena si presenti il momento economicamente favorevole. Eppure ancora siamo qui, e non è improbabile, vista la situazione economica odierna, che da oggi al 2018 l’avanzo si trasformi in perdita.”





Questo è un articolo pubblicato il 01-10-2008 alle 01:01 sul giornale del 01 ottobre 2008 - 1090 letture

In questo articolo si parla di michela sbaffo





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