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Chi farà qualcosa per la crisi del settore manifatturiero del fabrianese?

2' di lettura 13/09/2008 - C\'è una terza via in grado di ridare sviluppo alla Regione Marche e benessere alle famiglie, che preveda scelte tese a premiare il settore manifatturiero locale e mettere veti di rientro a basso costo a chi fa costruire buona parte dei prodotti all\'estero, un taglio netto delle inefficienze burocratiche regionali, la tutela e il consorziamento delle attività artigianali, la riapertura in forma cooperativistica di attività.

Il silenzio assoluto con cui i Sindacati accompagnano l\'agonia del settore manifatturiero del fabrianese e quello derivante dalla chiusura della Sadam a Jesi mostrano tutto il consociativismo corrosivo e incallito che vi è tra i finti difensori del lavoro e gli illuminati rappresentanti della Regione e della Provincia. I quali, guarda caso, arrivano tutti da quelle zone.

Il risultato del loro accordo è la povertà che si prospetta per migliaia di famiglie che Spacca ha invitato ad andare in Polonia o Messico a portare la loro attività e il loro lavoro. Un progetto che tiene conto solo degli interessi dei ricchi e che vede il ceto di potere regionale supino e silenzioso intento solo a fare feste a New York, Mosca o Sidney, invece di interessarsi dei problemi veri delle persone, come è successo per l\'alluvione del 2006, dove a rimetterci sono state solo le famiglie. Vorremmo vedere se i disoccupati creati dalle insensate scelte degli industriali grandi fossero ricollocati in enti pubblici e i dipendenti di questi (in primis della Regione Marche) fossero messi in cassa integrazione o mandati a casa, cosa sarebbe successo.

Noi diciamo che c\'è una terza via in grado di ridare sviluppo alla Regione Marche e benessere alle famiglie, che preveda scelte tese a premiare il settore manifatturiero locale e mettere veti di rientro a basso costo a chi fa costruire buona parte dei prodotti all\'estero, un taglio netto delle inefficienze burocratiche regionali, la tutela e il consorziamento delle attività artigianali, la riapertura in forma cooperativistica di attività quali ad esempio la Sadam e l\'inserimento organico delle banche nel ruolo mediatore di ricerca di commesse lavorative e non solo di mero finanziamento.



Stefano Simoncini Consigliere provinciale Liste Civiche Marche

Dino Latini Sindaco di Osimo






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-09-2008 alle 01:01 sul giornale del 13 settembre 2008 - 971 letture

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