Macerata-Loreto: la carica dei 70 mila al pellegrinaggio

Sono partiti in quarantamila dallo stadio Helvia Recina per il XXX Pellegrinaggio da Macerata a Loreto, che fa prevedere un\'adesione record: si stima infatti che ieri mattina, alla Basilica della Santa Casa, siano arrivati in almeno settantamila. Una partecipazione così grande, nonostante l\'incertezza del tempo e l\'innegabile fatica, conferma la bontà dell\'intuizione che don Giancarlo Vecerrica, oggi vescovo di Fabriano, ebbe nel 1978, quando propose questo gente semplice e diretto ai primi trecento studenti.
Al Pellegrinaggio di quest\'anno sono accorsi da tutta Europa, dalla Polonia e dalla Spagna, dalla Francia e dalla Svizzera, dalla Croazia e dai Balcani, dal Portogallo e dall\'Olanda: migliaia di persone che fin dalle prime ore del pomeriggio hanno gremito lo stadio. Ospite d\'onore il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Insieme a lui, applaudito, don Julián Carrón, che è succeduto a mons. Giussani alla guida del movimento di Comunione e Liberazione, il soggetto promotore di questo Pellegrinaggio.
Nell\'introdurre l\'evento Carrón ha detto che si va in pellegrinaggio \"perché si è preso sul serio il proprio bisogno umano, perché si è leali con la propria umanità \". È bello essere bisognosi, secondo il presidente di CL, perché questo ci rimanda all\'Unico che può veramente rispondere. Carrón ha detto che l\'uomo, avendo rinunciato a domandare, non ha più l\'orizzonte come dimora ma un nascondiglio, dove non incontra più nessuno. Dunque l\'uomo deve tornare ad essere se stesso, tornando ad essere mendicante, come ha sempre insistito don Giussani, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. \"Il pellegrinaggio\" - ha insistito Carrón - \"è un\'occasione privilegiata per tornare ad essere mendicanti ed incontrare Cristo, che ha avuto compassione della nostra miseria e si è fatto mendicante del nostro cuore. Ogni dolore sia occasione in cui Cristo svela se stesso e ci fa oggetto della stessa compassione che ha avuto per la vedova di Nain. Andiamo a Loreto con il nostro umano bisogno\" - ha esortato Carrón - \"perché Cristo possa riempire la nostra vita della Sua presenza\".
Al Pellegrinaggio ha partecipato anche Magdi Cristiano Allam. Allam, come sempre controllato a vista dalle sue guardie del corpo, era in prima fila, durante la messa, e ha letto la prima lettura, tratta dal libro del profeta Osea, ed il salmo responsoriale. Durante il primo tratto del Pellegrinaggio ha anche pronunciato una testimonianza.
Nell\'omelia il cardinal Bagnasco ha sviluppato il tema del \"mendicante\", che è il tema di questo pellegrinaggio. Il cardinale è partito dalla figura di Matteo, l\'esattore delle tasse \"che diventa mendicante di Cristo perché Cristo gli appare come la ragione vera del suo cuore, una luce nel grigiore delle sue meschinità \". Per ognuno di noi c\'è stata l\'occasione di un incontro come quello di Matteo, ma poi rischiamo di dimenticarlo, perché siamo capaci di fare l\'abitudine anche al dono. \"Come risentire la Sua voce?\", si è chiesto il cardinale. \"È necessaria la preghiera, l\'adorazione eucaristica\". \"Riascoltare la voce del grande Mendicante è possibile nella buona solitudine\" - ha detto il presidente della CEI - \"ma anche nella grande compagnia della Chiesa, così come accadrà questa notte, in cammino verso Loreto\".
Il cardinale ha concluso rilanciando l\'invito che Benedetto XVI ha fatto ai giovani, in occasione della sua visita alla città di Genova: \"Annunciate Cristo, speranza del mondo. State uniti ma non rinchiusi. Siate umili, ma non pavidi. Siate semplici, ma non ingenui. Siate pensosi, ma non complicati. Entrate in dialogo con tutti, ma siate voi stessi. Restate in comunione con i vostri pastori, sono vostri padri e amici\".

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-06-2008 alle 01:01 sul giornale del 09 giugno 2008 - 1195 letture
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