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Triscari: Le ragioni di essere Liberi e Forti

3' di lettura 02/03/2008 -
La lista civica “Liberi e Forti” fonda il suo essere nei valori sociali della Chiesa Cattolica ed il progetto per la città muove da questi valori, aprendo un grande dialogo con tutte  le forze civiche e più in generale con tutti gli uomini e donne “liberi”per la sua costruzione e condivisione.
       



da Liberi e Forti
Francesca Triscari
Giuseppe Beccacece




Il nome della nostra lista civica non rappresenta uno slogan, ma sintetizza un modo di diverso di far politica e di essere cittadini. E’ difficile per chi è impegnato in politica essere “Liberi” dai partiti, dagli interessi, dai bisogni, dai condizionamenti del potere, soltanto chi riesce a concepire l’impegno politico come servizio alla collettività è veramente “Libero e Forte”.


Due consiglieri in questi anni sono usciti dal gruppo, le loro personali ragioni si sono scontrate con la condizione di “essere Liberi” ognuno di loro ha inseguito un progetto personale, ha maturato una scelta, l’ha percorsa senza confrontarla e preannunciarla al gruppo e l’ha trasmessa alla stampa. Abbiamo preso atto di queste scelte senza recriminare nessuno. La lista civica “Liberi e Forti” oggi è ancora più coesa e convinta della sua scelta apartitica e del suo impegno nell’amministrare la città.


In questi mesi di dibattito con le altre liste civiche non abbiamo ricercato incarichi , ma bensì la costruzione di un diverso percorso politico amministrativo che dia slancio alla formulazione di un progetto innovativo per la città. La lista civica “Liberi e Forti ” fonda il suo essere nei valori sociali della Chiesa Cattolica ed il progetto per la città muove da questi valori, aprendo un grande dialogo con tutte le forze civiche e più in generale con tutti gli uomini e donne “liberi”per la sua costruzione e condivisione.


Vogliamo promuovere una “RIVOLUZIONE CULTURALE” per una diversa società civile dove al centro ci sia l’uomo, con le sue priorità quali la famiglia, la solidarietà, la sicurezza e l’ambiente.Tutta la società civile deve essere coinvolta in progetti complessivi e non settoriali dove ogni soggetto, per quanto di competenza, deve dare il proprio contributo. Vogliamo abbattere le barriere esistenti tra il pubblico e tutto ciò che è ritenuto privato, vogliamo creare una grande rete di compartecipazione solidale con un obiettivo comune ed unico.


I problemi di questi giorni sull’Urbanistica, sull’Ospedale ci vedono sereni, le speculazioni pretestuose non ci riguardano perché su di esse non si fonda nulla neanche il consenso. Sull’Ospedale vorremmo solo dire che nonostante gli impegni presi dalla Regione la stessa con una decisione unilaterale ha cancellato il nostro Ospedale di Rete e chiede la restituzione delle somme spese per le opere fatte e da lei autorizzate nel sito di San Sabino. Noi riteniamo che tale scelta sia stata fatta per tutelare i suoi uomini responsabili dell’Asur Unica dalle possibili conseguenze derivanti dalla gestione della procedura a loro affidata sull’Ospedale.


A chi chiederanno i fondi che dovranno dare al Consorzio Osimo Salute vincitore del project financing per l’annullamento dello stesso? All’Asur Unica regionale? Ma l’Asur Unica è Regione Marche. Noi lo sappiamo chi pagherà: saranno i cittadini come sempre.






Questo è un articolo pubblicato il 02-03-2008 alle 01:01 sul giornale del 03 marzo 2008 - 900 letture

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