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Comunisti di Osimo: Giù le mani dalla Casa del Popolo

3' di lettura 30/11/-0001 -
La Casa del Popolo “Riccardo Giulietti” rappresenta un bene storico, sociale e culturale e la sua svendita, la sua demolizione, a vantaggio dell’ennesima speculazione edilizia sul nostro territorio, rappresentano un danno grave al patrimonio politico, culturale e storico osimano.

da Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Partito dei COMUNISTI ITALIANI
Lotta di Unità Proletaria Osimo – LUPO
Giovani Comuniste/i – GC
Federazione Giovanile Comunisti Italiani – FGCI


La Casa del Popolo di Osimo “Riccardo Giulietti” è un monumento della classe operaia, un bene culturale e storico che, in quanto tale, deve essere tutelato e preservato dalla speculazione edilizia.

Tale monumento non testimonia solamente la presenza di una classe sociale progressivamente organizzata e capace di costruire fondamentali spazi e percorsi di partecipazione e democrazia, ma rappresenta anche un simbolo di resistenza ed opposizione agli elementi di degrado che mettono in pericolo l’equilibrio politico e la vita stessa di tutta la comunità osimana e non solo.

La politica del cemento ha profondamente trasformato la città di Osimo, modificando la territoriale costellazione delle frazioni, importanti e caratteristici nuclei residenziali e sociali immersi nella campagna osimana, e provocando un arrogante allargamento della città dormitorio, che ha causato una periferizzazione urbanistica, sociale e culturale.

Alla scomparsa di estese zone verdi ed a destinazione agricola si è accompagnata una cementificazione selvaggia, caratterizzata da un lato da carenza strutturale di servizi e problemi di viabilità, dall’altro dalla precarizzazione della sicurezza del territorio. Ancor più grave è, tuttavia, il degrado morale che ha causato questa politica opportunistica, la quale ha associato allo sfruttamento insostenibile del territorio una corruzione diffusa delle relazioni politiche, economiche e sociali.

La Casa del Popolo non può e non deve essere integrata in questa dinamica ma, al contrario, ne deve rappresentare l’opposizione, la resistenza e l’alternativa, rivivendo di nuovo la sua radicale ed originaria vocazione partigiana.

Per questo ci opponiamo con forza alla sua demolizione ed al progetto di costruire, nel cuore del Parco della Rimembranza, l’ennesimo complesso residenziale, di cui la nostra comunità non ha alcun bisogno.

Contestiamo la legittimità politica e la moralità di questa operazione, in quanto riteniamo che chi beneficia dell’onore della proprietà, del possesso e della gestione di un bene che è per sua natura “comune”, deve assumere su di sé anche l’onere di garantirne la funzione, la fruibilità e, condizione necessaria a tutte le altre, l’esistenza.

Chiediamo una svolta a partire da questo luogo, in questo preciso momento, da qui proponiamo la costruzione partecipata e responsabile di un progetto che ripensi il ruolo della Casa del Popolo nella nostra società, come luogo di ricomposizione di ciò che il capitalismo e l’opportunismo politico che genera tende a dividere. Da qui salviamo una casa dalla speculazione e poniamo un mattone per una città nuova.

Giù le mani dalla Casa del Popolo, giù le mani da Osimo!





   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 31 dicembre 2007 - 977 letture

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