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Osimo, è ora di svegliarsi! La crisi Robur è reale

3' di lettura 30/11/-0001 -
Nessuna svolta in casa Robur Basket. Anzi, un appello drammatico della dirigenza diramato tramite un comunicato stampa, mette in allarme i supporters giallorossi e cerca di spronare l’imprenditoria locale per salvare la società cestistica.

di Giacomo Quattrini
redazione@vivereosimo.it


Osimo, svegliati! La Robur ambiziosa degli ultimi anni rischia di scivolarti via dalle mani! E in pochi fanno qualcosa per evitarlo. Di certo l’attuale Amministrazione Comunale non è stata con le mani in tasca fino ad oggi. Il contrario.

L’ingresso di Auxmedia nel Cda fu decisivo; e proprio per questo scatenò un vespaio di polemiche infinite nel mondo politico osimano. Oggi però, che Auxmedia se n'é uscita per dare fine all’anomalia di una società sportiva privata gestita da un ente municipalizzato, nessuno si fa avanti.

Nessuno vuole prendersi l’impegno. Nessuno vuole rischiare come fece a suo tempo il mitico presidente Bartoli, che probabilmente gestì in maniera non troppo oculata il club, ma sicuramente è entrato di diritto nella storia della Città di Osimo facendo sognare miglia di sportivi quando la Robur conquistò tre promozioni di fila. Assieme a lui entrò di diritto nella storia il grande e rimpianto coach Alessio Baldinelli.

Come sembrano lontani quei giorni e quelle emozioni! Ma sembrano già lontani anche i festeggiamenti per la finale promozione conquistata lo scorso maggio a Forlì. Oggi l’aria che tira, a differenza di allora, non è per nulla buona. I calendari per il prossimo anno sono stati già stilati (la Robur esordirà con Firenze e poi andrà a Trapani), ma la squadra “senza testa” è l’unica ancora con la panchina scoperta.

L’arrivo di Ciani e la conferma del g.m. Di Cosimo sarebbero scontati, ma solo se qualcuno si prendesse la briga di assumere le redini del sodalizio, se qualcuno desse le necessarie garanzie economiche. Calbini, Rezzano e Bucci saranno disposti ad attendere ancora? Quali colpi di mercato si spera di effettuare quando i pezzi migliori si sono già accasati? Insomma, bisogna darsi una scrollata, anzi che fare spallucce.

E l’appello, quasi drammatico, diramato dall’attuale dirigenza roburina alla disperata ricerca di sponsor, lo dimostra. Lo sponsor? Appunto: chi ha il coraggio e la voglia, l’ambizione e l’interesse ad investire nel basket osimano? Ad oggi nessuno. L’Imesa se n'é andata e non ritorna più avrebbe cantato la Pausini alcune settimane fa.

Dietrofront, ancora caos: l’Imesa potrebbe ripensarci. La Robur ancora in una botte di ferro con l’appoggio degli Schiavoni. Ma nessuno smentisce e tanto meno ufficializza il ritrovato accordo. Siamo di nuovo punto a capo. E i nomi di Fred Mengoni e Garofoli girati non più di un mese fa? Scomparsi anche quelli dalla cronaca, senza smentite e conferme.

In tempi non sospetti, con la Robur Osimo ancora impegnata nella serie contro Forlì negli ultimi playoff, il Sindaco Latini rilasciò un’intervista a La Meridiana nella quale si mostrò alquanto diffidente sulla possibilità che l’imprenditoria osimana riuscisse da sola a sostenere il gravoso impegno che richiede un club di basket a livelli così competitivi. Il Sindaco sostenne che “dopo due belle annate con così grandi successi, il prossimo anno non dovremmo far drammi se ci sarà da soffrire di più…”.

Oggi potremmo dire che la sensazione e la profezia fu azzeccata. Che le voci di crisi già circolassero e nessun vero imprenditore locale abbia fatto qualcosa per contraddirle e cambiare il corso del destino giallorosso? La risposta è scontata.

Ad oggi, a parte le trattative dietro le quinte, si registra solo l’immobilismo di un’imprenditoria probabilmente ancora troppo “piccola”. Se qualcuno volesse smentirci ne saremmo tutti rallegrati, soprattutto i dirigenti e i giocatori roburini.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 31 luglio 2007 - 1681 letture

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