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Andreoni (DS) sulle partecipate: ''Vogliamo chiarezza per il bene della città''

3' di lettura 30/11/-0001 -
Dalla stampa locale, il Sindaco Dino Latini minaccia la chiusura delle società partecipate in seguito ai ripetuti attacchi dell'opposizione e paventa il dissesto finanziario che questo atto causerà su numerose famiglie osimane e sulla città stessa. Il capogruppo consiliare DS Paola Andreoni risponde con la seguente precisazione.

di Paola Andreoni
capogruppo consiliare DS


Credo opportuno ribadire che il compito dei Consiglieri Comunali che rappresentano i cittadini, sia quello di capire, valutare, controllare e dare indicazioni. In particolare in risposta alle dichiarazioni del Sindaco di Osimo, apparse sulla stampa locale, mi preme ancora una volta evidenziare la posizione del gruppo dei Democratici di Sinistra circa le società partecipate.

Occorre riordinare, razionalizzare e rendere più produttive le numerose Società Partecipate del Comune di Osimo. Valutare quelle che hanno una effettiva utilità strategica e che quindi possono seriamente contribuire al miglior perseguimento degli obiettivi programmatici di interesse pubblico. Necessaria inoltre una regia di indirizzo e di controllo che consenta di dare una maggiore efficacia al sistema delle partecipazioni.

Occorrono modalità precise di controllo sulla efficacia ed effettiva utilità nell’interesse pubblico dell’attività di queste società. Occorrono verifiche puntuali e rendiconti costanti e trasparenti sui risultati di gestione.

Il Consiglio Comunale deve dare indirizzi ed esercitare il controllo. Pertanto delibere di Giunta come quella relativa “alle linee guida per le società partecipate” in tema di personale precario ( del.G.C. n° 91 del 20/3/2007) non trovano alcun fondamento giuridico in quanto è competenza esclusiva del Consiglio Comunale ( art. 42 T.U. Autonomie Locali) dettare gli “indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza”.

Le nomine degli organi societari devono rispettare principi di trasparenza e competenza, proprio perché il fine ultimo del consiglio di amministrazione è il raggiungimento degli obiettivi, in termini di efficienza e di economicità, posti nell’oggetto sociale delle partecipate. Pertanto è inopportuna la spartizioni delle cariche tra gli “amici” politici.

Siamo assolutamente d’accordo con la linea contenuta nella Legge Finanziaria Prodi che prevede il contenimento del numero dei membri degli organi societari e revisione nei compensi. Per questi ultimi deve valere il criterio di una loro relazione con i risultati che vengono o meno raggiunti. Aspettiamo che il Comune di Osimo si adegui alla normativa.

I Ds osimani perciò “non vogliono mettere sul lastrico 150 famiglie”, sono invece fortemente preoccupati dell’andamento economico-finanziario delle società partecipate del Comune di Osimo, che potrebbe avere gravi ripercussioni proprio sul personale che nelle società partecipate ha per la maggior parte un contratto di lavoro a tempo determinato e che ha generato in modo sostanziale un grande fenomeno di precariato.

INTERROGAZIONE SU SOCIETA' PARTECIPATE





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 24 aprile 2007 - 1076 letture

In questo articolo si parla di politica, paola andreoni, società partecipate, dino latini





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