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I B&B dell'Anconetano minacciano la chiusura

2' di lettura 30/11/-0001 -
Un verbale ASUR prescrive ai B&B della zona 7 di adeguarsi ai costosi sistemi di autocontrollo HACCP, previsti però per le industrie alimentari. I B&B protestano che tale misura non deve essere applicata a strutture che sono praticamente a conduzione familiare...

di Michela Sbaffo
redazione@vivereosimo.it


La protesta dei B&B dell’anconetano arriverà fino a Roma. Non si placa la polemica in seguito all’emissione da parte della ASUR7 di un verbale che, indirizzato ai titolari delle strutture ricettive, intima agli stessi di adottare, entro il 31 maggio 2007, i principi di autocontrollo HACCP per garantire la salubrità dei cibi (previsti dalla legge 526/’99 per le sole industrie alimentari), pena una sanzione fino a 6197,48€.

Sono più di 40 i B&B presenti nel territorio controllato dalla ASUR7. La banca dati online regionale ne conta ben 21 nel comune di Ancona (Villa Fiorita, La Casa di Licia, Colle Lauro, La Biancarda, La Spighetta, Armonia, B&B Degli Angeli e altri) 5 a Numana (B&B Cesaretti, Nubicuculia, Benemia, Svergola, Sukhanchak Iryna), 4 a Sirolo (B&B Barciulli, Del Gatto, Gambarin, Zaratan) 2 a Camerano, 2 a Camerata Picena, 2 a Castelfidardo, 2 a Loreto, 2 a Osimo, 1 a Monte San Vito, 1 a Offagna.

I titolari dei B&B che si sono visti recapitare il verbale contestano il fatto che i loro esercizi sono stati impropriamente incasellati dalla ASUR nella categoria delle industrie alimentari e, di conseguenza, soggette alla normativa che esige l’adesione ai sistemi HACCP.

“Il Testo Unico Regionale in materia turistica– spiega Marco Gambini, titolare B&B Bellafiora di Osimo– specifica chiaramente che «l'esercizio dell'attività di B&B non costituisce attività d'impresa» (art. 34, comma 8)».”

La richiesta di un adeguamento dei B&B ai sistemi HACCP risulta perciò impropria, inoltre –riferisce Alessandro Maria Fucili, titolare B&B Fucili (Osimo) – “comporterebbe spese sproporzionate alle nostre possibilità. Si raggiungerebbo cifre a 5 zeri solo per rinnovare le cucine. Anche le sanzioni rappresentano per noi una cifra troppo alta.”

Rimane una sola scelta: o chiudere l’attività o muoversi per vie legali. “Nessuna risposta è giunta dall’Asur –continua critico Fucili- nessuna neanche dalla Regione, eppure entrambi sono responsabili di questa situazione: l’una non si è informata delle disposizioni regionali e l’altra non le ha comunicate all’ente di competenza.”

La Regione inoltre non avrebbe ancora partorito il regolamento d’applicazione del Testo Unico, determinando la possibilità di interpretazioni non univoche. “Sto inviando tutta la documentazione in merito al Ministero del Turismo –conclude Fucili– per chiedere che la Regione Marche venga sanzionata in quanto il suo comportamento non protegge, anzi danneggia, gli interessi della nostra categoria.

Nella foto: il B&B Bellafiora





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 20 febbraio 2007 - 1315 letture

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