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Andreoni (DS): Dipendenti partecipate, passo indietro dell'AC

2' di lettura 30/11/-0001 -
Ancora aperto il problema dell’utilizzo del personale delle società partecipate presso il Comune di Osimo, mentre con atto di indirizzo dell'Amministrazione Comunale il neo servizio di regimazione delle acque sembra essere stato affidato alla Im.Os. srl. ...

di Paola Andreoni
capogruppo consiliare DS


L’Amministrazione Comunele con delibera di Giunta n. 255 del 5/9/2006 variava il proprio regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi inserendo la possibilità di utilizzare presso il comune, tramite l’istituto del distacco, il personale in esubero delle società partecipate dal Comune di Osimo.

In seguito all’alluvione del 16 settembre 2006 l’amministrazione comunale con delibera di giunta n. 306 del 7/11/2006 esprimeva parere favorevole alla costituzione di un ufficio di regimazione idraulica e, proprio tramite distacco intendeva reperire n.4 unità di personale da destinare al neo servizio individuandolo prioritariamente nell’ambito del personale delle società partecipate dal comune (come da nota del Dirigente del dipartimento affari generali del comune di Osimo del 18/10/2006 prot. N. 37843 ) .

La variazione del regolamento fu contestata immediatamente dal gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra perché appariva inopportuna ai fini dell’imparzialità dell’agire amministrativo, in considerazione del fatto che nelle società partecipate il rapporto del lavoro del personale è disciplinato dalle norme di diritto privato e non è previsto un concorso pubblico per l’assunzione.

Quindi il 23/10/2006 venne presentato esposto alla Prefettura per le valutazioni di competenza sulla correttezza della procedura che il comune di Osimo intendeva porre in atto.

Ora l’Amministrazione Comunale fa un passo indietro; infatti, con propria delibera n. 343 del 12/12/2006, forse (dopo la richiesta della Prefettura di fornire elementi in merito alla questione rappresentata con l’esposto) per non esporsi a rischi e magari valutando l’inopportunità di continuare ad insistere sulla legittimità o meno di utilizzare il personale delle società partecipate, risolve l’inghippo con il passaggio alla Imos, società partecipata interamente del Comune, del servizio di regimazione idraulica, servizio che dovrebbe prevedere l’assunzione di ben 4 tecnici.

Così è stato trovato da una parte, il modo di assumere con tutta libertà chi si vuole, nella piena legittimità dell’operazione, dall’altra la possibilità di non gravare sul bilancio comunale i costi del personale previsto in assunzione con buona pace del patto di stabilità.

Ma, mi chiedo, in tutto questo non c’erano proprio competenze e professionalità adatte in tema di regimazione delle acque, presso l’Astea o presso lo stesso Comune, tanto da spingere l’amministrazione ad avvalersi delle “competenze” all’interno della Im.Os e gravando comunque alla fine sulla comunità osimana con ulteriori costi?"





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 03 febbraio 2007 - 1079 letture

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