Dip partecipate al Comune: effettuato un primo distacco

La delibera n.255 del 5/9/2006 dà il via ai suoi effetti: è stato attivato un primo distacco, con trasferimento di personale da una società partecipata al Comune. Il nome della società coinvolta rimane riservato. |
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di Michela Sbaffo
redazione@vivereosimo.it
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Il Direttore Generale del Comune di Osimo, Dott. Giancarlo Gasparini, fa chiarezza sulla discussa delibera n.255 del 5/9/2006, provvedimento che, modificando il vigente Regolamento di Organizzazione degli Uffici e Servizi, rende possibile per l’Amministrazione Comunale avvalersi anche del personale delle società partecipate, totalmente o a maggioranza, dal Comune, mediante l’istituto del distacco.
Poco più di una settimana fa il capogruppo consiliare Paola Andreoni (DS) ha reso noto di aver inoltrato al Ministero degli Interni la richiesta di verificare la legittimità di tale provvedimento. Il dubbio era nato in seguito alle dichiarazioni del magistrato della Corte dei Conti Rosa Francavignain un dibattito pubblico in cui il giudice ha definito legalmente inapplicabili le assunzioni in Comune di personale di società partecipate.
“In termini di legge -precisa il Direttore Gasparini- nel contesto dei rapporti tra Comune e partecipate non è possibile la mobilità di personale, ovvero che un impiegato di una società venga assunto dal Comune a tempo indeterminato.”
La delibera 255 non contempla la mobilità ma il distacco: i dipendenti delle società partecipate possono essere collocati presso gli uffici comunali per un periodo massimo di dodici mesi.
“Per scrupolo –continua Gasparini- abbiamo chiesto un parere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la precisione al dipartimento della funzione pubblica”. Al momento il Comune è in attesa della risposta.
“Noi aspettiamo il verdetto –continua il Direttore- tuttavia una delibera, una volta approvata, è immediatamente attiva e dà il via ai suoi effetti fino a che non sia revocata o non abbia esaurito la sua funzione. Perciò abbiamo attivato già un primo distacco.” Il nome della società partecipata coinvolta rimane riservato.
Nell’eventualità che la delibera venga considerata non legittima, si decreterà con ogni probabilità la revoca della stessa e si ritornerà allo status quo precedente.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 03 novembre 2006 - 2920 letture
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