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Dal 'Centro per l'Ulivo' un secco no al tempio crematorio

2' di lettura 30/11/-0001 -
Riceviamo da Rosalia Alocco, capogruppo consiliare Centro per l’Ulivo, e pubblichiamo: il secco no del Centro per l'Ulivo alla realizzazione del Tempio Crematorio, considerato assolutamente non necessario alla città di Osimo.

da Rosalia Alocco, capogruppo consiliare Centro per l’Ulivo


"Il centro per l’Ulivo ha sempre manifestato la sua contrarietà alla localizzazione nel nostro Comune del tempio crematorio richiesto dalla maggioranza di Dino Latini e da alcuni consiglieri di minoranza.

La nostra contrarietà è sfociata anche nella richiesta fatta nell’ultimo consiglio comunale volta a far ritirare questo progetto in questa legislatura.

Per noi non esiste un problema di individuazione dell’area, sia Cimitero Maggiore, Casenuove o San Giovanni: per noi questo progetto non ha motivo proprio che sia fatto ad Osimo.

Qualche numero potrà chiarire ancora di più che non esiste la necessità di un tale impianto, visto che le attuali richieste degli Osimani per tale servizio possono essere oggi una decina l’anno, mentre un siffatto impianto nelle grandi città dove è funzionante con due forni lavora da 3000 a 5000 salme.

Nella nostra regione l’impianto di San Benedetto , aperto da molti anni, si ferma a 250 cremazioni, da poco è stato aperto quello di Ascoli, altri comuni come Ancona vi stanno seriamente pensando; le Marche ad oggi hanno la più bassa percentuale di richieste per la cremazione, non arrivando al 2%. In Italia tale percentuale arriva comunque al 5% ed i decessi ad Osimo sono sull’ordine dei 300/400 annui.

I nuovi impianti possono lavorare oltre alle salme, anche materiale organico proveniente dagli ospedali quali parti anatomiche provenienti da amputazioni.
Siamo molto preoccupati che il concessionario, visto l’impegno di un milione di euro profuso nell’investimento, in mancanza di cremazioni umane, possa rivolgere il suo interesse anche a queste lavorazioni.

Il tariffario massimo ministeriale prevede una remunerazione fino a 414 euro per una salma e 311 per una parte anatomica. Gli Osimani hanno molto combattuto per non avere impianti di lavorazione di rifiuti solidi e forse ora si ritroveranno un inceneritore di siffatta specie.

Con questa scelta e quella dell’oramai famoso megacanile da 800 posti, il Sindaco e i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato di non lavorare per dare quei servizi richiesti dai cittadini ma anzi si sono inimicati tutti gli abitanti che si ritroveranno a convivere con questi particolari impianti; i cittadini faranno bene a ricordarselo alle prossime consultazioni.

Da parte nostra ribadiremo il nostro secco no a questo insediamento; il comune potrebbe invece contribuire alle cremazioni convenzionandosi con qualche centro già attivo ed erogando un contributo di 100/200 euro al pari di quello che fanno altri Comuni."





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 30 maggio 2006 - 1029 letture

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