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''I nostri gatti non sono a rischio aviaria: non abbandoniamoli!''

2' di lettura 30/11/-0001 -
La notizia che in Austria due gatti siano risultati positivi al virus dell'aviaria ha spinto molti all'abbandono del proprio felino. L'Associazione osimana 'Amici del gatto randagio' rassicura: "E’ impossibile che i gatti che vivono con noi, randagi o di proprietà, possano entrare in contatto con volatili infetti; l’abbandono o l’uccisione di uccelli, gatti e cani è perfettamente inutile oltre che un reato punibile per legge."

da Amici del gatto randagio
www.gattorandagio.org


Anche a Osimo, dopo la diffusione della notizia dei due gatti austriaci trovati portatori sani del virus dell’aviaria, diverse persone stanno purtroppo abbandonando i loro gatti.

A tal proposito, l’Associazione osimana “Amici del gatto randagio” ha emesso questo appello: “L’influenza aviaria non è una malattia dell’uomo, ma degli uccelli. A rischio sono gli allevamenti dove c’è una grande concentrazione di animali in spazi ridotti. Gli unici esseri umani che si sono infettati con il virus dell’aviaria sono persone che vivevano a stretto contatto con il pollame o lavoravano negli allevamenti in paesi dove la possibilità di osservare comuni norme igieniche è scarsa. I volatili portatori del virus sono comunque vittime anche delle azioni dell’uomo che distruggendo il loro habitat fa sì che questi animali si indeboliscano."

"Gli uccelli che vivono in città (passerotti, piccioni, tortore, eccetera) sono resistenti al virus dell’aviaria. E’ raro che il gatto possa essere infettato dal virus dell’aviaria; c’è stato un caso di due gatti portatori sani del virus, ma si tratta di gatti che vivevano a stretto contatto con un cigno infetto. Questi due gatti non si sono ammalati, ma si sono liberati del virus. E’ impossibile che i gatti che vivono con noi, randagi o di proprietà, possano entrare in contatto con volatili infetti."

"L’abbandono o l’uccisione di uccelli, gatti e cani è perfettamente inutile; forse ancora qualcuno non lo sa, ma è un reato punibile per legge. Uccidendo gli animali selvatici c’è rischio che questi si spaventino e quindi si spostino, allargando così il rischio di dispersione del virus: le elementari norme igieniche sono sufficienti”.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 marzo 2006 - 1272 letture

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