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Recanati ricorda Falcone e Borsellino intitolando loro una piazza

2' di lettura 30/11/-0001 -
Dopo il successo dello spettacolo “Paolo Borsellino. Essendo Stato" Recanati sceglie di onorare ulteriormente la memoria dei due magistrati intitolando loro una piazza nella prossima primavera alla presenza di alcuni familiari dei magistrati.

da Comune di Recanati


L’attore Massimo De Francovich, protagonista domenica scorsa dello spettacolo “Paolo Borsellino. Essendo Stato” che ha fatto registrare il tutto esaurito al Teatro Persiani, è stato accolto dal sindaco Fabio Corvatta nella residenza municipale.

Un incontro cordiale, nel quale l’artista ha potuto apprezzare l’accoglienza e l’ospitalità della Città Leopardiana, testimoniate anche dal tributo caloroso del pubblico al termine dello spettacolo. All’attore il sindaco ha donato, per tenere vivo il ricordo del soggiorno recanatese, le pubblicazioni sulla città e sul teatro Persiani.

L’opera di denuncia sulla vicenda di Paolo Borsellino, uno degli appuntamenti più attesi della seconda stagione di prosa organizzata dal Comune in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, avrà anche una prosecuzione ideale grazie all’omaggio che la città di Recanati ha già deciso di rivolgere ai due magistrati uccisi dalla mafia.

L’Amministrazione comunale ha infatti deliberato nella primavera del 2003, nell’ambito del progetto per la nuova intitolazione di vie e piazze cittadine, di dare a un piazzale della zona residenziale in località San Pietro (nell’area Pep comparto M) il nome “Falcone e Borsellino”. Un modo per ricordare il sacrificio dei due magistrati che hanno speso la vita e trovato la morte per la difesa della legalità.

Per volontà dell’Amministrazione comunale, l’intitolazione della via sarà un’occasione di coinvolgimento e di sensibilizzazione dell’intera cittadinanza, grazie anche alla presenza di alcuni familiari dei magistrati. L’evento si svolgerà nella prossima primavera.

Intanto, il pubblico del Persiani ha potuto rivivere l’esperienza di vita di Borsellino grazie a uno straordinario Massimo De Francovich. L’ultimo istante di vita del magistrato si è dilatato sulla scena fino a diventare lucida riflessione sull’esistenza, sospesa tra sogno e realtà, fino al 19 luglio 1992, il giorno maledetto dell’attentato.


Nell'immagine: visita dell'attore De Francovich in municipio accolto dal sindaco Corvatta






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 28 febbraio 2006 - 1019 letture

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