Recanati ricorda Bartali, campione di umanità che salvò centinaia di ebrei

Gino Bartali non è stato soltanto un campione delle due ruote ma anche un esempio di umanità: pedalando fra Toscana e Umbria salvò centinaia di ebrei e partigiani. Sarà proprio il figlio del grande ciclista, Andrea, a ricordare questo poco conosciuto aspetto della vita del padre domani nell'Aula Magna del Palazzo Comunale di Recanati, per la celebrazione della Giornata della Memoria. |
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da Comune di Recanati
Un aspetto poco conosciuto della vita di un grande campione che ora la Città Leopardiana vuole mettere in luce per celebrare in modo sentito e partecipato la Giornata della Memoria.
La storia è quella di Gino Bartali, uomo della solidarietà, che pedalando fra Toscana e Umbria salvò ebrei e partigiani, evitando soprattutto la deportazione di donne e bambini.
“La guerra di Gino Bartali. Ebrei e cattolici in Toscana e in Umbria. 1943-44” è il titolo della ricerca di Paolo Alberati, ciclista professionista che nel 2004 si è laureato con una tesi sul grande campione delle due ruote: un lavoro che ha già ricevuto molti consensi e che verrà illustrato dallo stesso autore sabato 28 gennaio a Recanati, alle ore 10.30, nell’Aula Magna del Palazzo comunale.
All’evento, organizzato dall’Amministrazione recanatese per celebrare la Giornata della Memoria, parteciperà anche il figlio di Bartali, Andrea, che porterà la sua testimonianza.
La manifestazione sarà presieduta dal sindaco Fabio Corvatta, dal presidente del Consiglio Simone Giaconi e dall’assessore alla cultura on. Franco Foschi.
Interverranno anche il ciclista Michele Gismondi, il presidente del Coni provinciale Giuseppe Illuminati e il presidente della Federazione ciclistica provinciale Gabriele Menghini.
Il Comune di Recanati ha celebrato negli ultimi anni la Giornata della Memoria invitando i cittadini, e soprattutto i giovani, ad una riflessione sull’atrocità della guerra in generale e su uno dei capitoli più tristi della storia moderna in particolare: la Shoah, ossia lo sterminio del popolo ebraico messo in atto dalla furia nazista.
L’adesione della Città della Poesia alla Giornata del 27 gennaio non è stata mai formale e quest’anno il Comune ha deciso di ricordare la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz con un’iniziativa originale e in grado di suscitare l’interesse dell’intera cittadinanza.
L’incontro pubblico della presentazione della tesi da parte dell’autore Alberati e la testimonianza di Andrea Bartali faranno luce su aspetti privati e talvolta segreti del ciclista di Ponte a Ema, considerato un mito da migliaia di sportivi.
Un campione, però, non solo sulle due ruote visto che Bartali ha contribuito a salvare centinaia di ebrei.
Durante la seconda guerra mondiale, quando era già un campione affermato, usciva di casa in sella alla sua bici dicendo che andava ad allenarsi, passava nel Duomo di Firenze e nella cassetta delle elemosine trovava le fotografie degli ebrei, le nascondeva nella canna della bicicletta e partiva alla volta di Assisi. Lì le foto venivano portate in una stamperia e uscivano su passaporti falsificati. Bartali li riponeva nella canna della bici e tornava a Firenze.
Fra il settembre del 1943 e il giugno seguente il campione effettuò circa 30 viaggi Firenze-Assisi per aiutare gli ebrei. Questo è solo uno degli episodi raccontati da Alberati nella sua tesi. Tanti altri, grazie anche alla presenza del figlio Andrea, saranno ricordati nella manifestazione organizzata in Aula magna.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 27 gennaio 2006 - 1139 letture
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