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Giovane di Castelfidardo tenta una rapina ai danni del vicino

2' di lettura 30/11/-0001 -
Tre anni fa è stato ferito dal fucile del padre uxoricida; oggi, 37enne, si macchia di una rapina ai danni di un vicino e viene arrestato: Massimiliano Chiapponi di Castelfidardo da vittima si è trasformato in aggressore.

da Redazione


Tre anni fa -era l’alba del 21 maggio 2003- Massimiliano Chiapponi di Castelfidardo veniva ferito al torace sotto i colpi del fucile da caccia del padre, Bruno Chiapponi.
Una lite furibonda tra l’uomo e la moglie, Giuliana Baleani, il tentativo inutile di Massimiliano di calmare i propri genitori, quindi gli spari: Bruno uccide la moglie e ferisce il figlio.
Al processo Massimiliano non si costituisce parte civile, al contrario dei propri fratelli Alexandro e Cristiano, e piange alla lettura della sentenza di condanna del padre per uxoricidio.

Sono passati tre anni e Massimiliano è oggi un uomo di 37 anni che abita con la compagna ed il proprio figlio ancora nella casa dove avvenne la tragedia, un'abitazione interna al recinto della ‘Bg autodemolizione’ sita in via Flaminia II. Il padre è invece nel carcere di Pisa, dove deve scontare 20 anni di reclusione.

Massimiliano, a tre anni dal sanguinoso fatto, si è macchiato di un tentativo di rapina ai danni di un suo vicino 43enne. A notte fonda sì è arrampicato per i tetti degli edifici circostanti ed è penetrato nella casa dell’uomo sfondando un infisso. Con la minaccia si è fatto consegnare dal vicino circa 600 euro in contanti quindi è scappato, rifugiandosi a casa propria.

L’intervento dell’Arma, chiamata in soccorso dal rapinato, non si è fatto attendere. Quando Massimiliano ha visto i militari di fronte al cancello della sua abitazione si è dato alla fuga. Ne è seguita una feroce collutazione tra i Carabinieri e l’uomo, risoltasi con la cattura di Massimiliano e l’arresto.

Il giovane è stato condotto al carcere di Monteacuto e su di lui pesano le accuse di rapina e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Tre carabinieri infatti in seguito alla collutazione con l'uomo sono stati ricoverati al Pronto Soccorso del ‘SS. Benvenuto e Rocco’ per contusioni e escoriazioni. Il più grave è il maresciallo Enrico Grossi, vice comandante della Stazione di Castelfidardo, che ha riportato entrambi i polsi fratturati.


Immagine di repertorio

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 26 gennaio 2006 - 2244 letture

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