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‘Credevo che fosse svenuta’. Parla l’omicida delle Brecce Bianche

1' di lettura 30/11/-0001 -
E' stato nuovamente interrogato Luigi Manzotti, il ferroviere osimano di 51 anni reo confesso dell’omicidio di Victoria Leiva: l'uomo ha affermato che non aveva assolutamente intenzione di ucciderla, ma solo di stordirla. Ha aggiunto che, allontanandosi dall'appartamento, era convinto che Victoria avesse solamente perso i sensi.

da Redazione


Luigi Manzotti, reo confesso dell’omicidio della prostituta argentina Victoria Leiva, ha affermato nel corso dell’interrogatorio di fronte al pm Marco Pucilli di non aver mai avuto intenzione di ucciderla.

Ricostruendo quel drammatico momento, il ferroviere 51enne di Osimo Stazione ha precisato che causa scatenante della lite era stata la cifra richiesta dalla donna per una prestazione. ‘Non avevo abbastanza soldi’. Di qui la richiesta di uno sconto e l’accesa discussione che ha portato la donna, spaventata, a sporgersi dalla finestra per cercare aiuto.

‘Volevo solo che smettesse di urlare’. Manzotti temeva infatti che quelle grida richiamassero l’attenzione di qualcuno, che lui fosse riconosciuto e le sue scappatelle scoperte dalla famiglia. Perciò ha premuto il cuscino sul volto di Victoria. ‘Ma non volevo ucciderla’.

Manzotti sostiene inoltre di essersi allontanato credendo che lei avesse solamente perso i sensi. Avrebbe appreso della sua morte solo il giorno dopo, leggendo i giornali.


immagine di repertorio

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 25 gennaio 2006 - 1098 letture

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